Fayence 1998

Tanti voli uguali quest'anno? Così potrebbe sembrare, in realtà ognuno ha avuto la sua storia ed ogni accostamento è puramente riduttivo. Spesso ci sono stati temporali, ma quasi sempre isolati, d'altronde il massimo delle condizioni coincidono con il massimo dell'instabilità possibile prima che degeneri, e questo sottile equilibrio ha sempre giocato a favore dei piloti che hanno affrontato le rotte sulle Alpi Francesi.
L'assenza di venti dominanti, il plafond veramente sempre alto anche durante le situazioni temporalesche ha evitato momenti di stress e comunque favorito lo svolgersi di tanti voli a lunga distanza.
I fuori campo erano all'ordine del giorno così come quando spesso l'agonismo ed il desiderio di fare travalicano la ragione. Ma sulle Alpi francesi i fuori campo sono codificati, come si è spesso ripetuto in spazi appositamente distribuiti in punti strategici dei vari percorsi possibili.
Un modo di volare sicuro in un ambiente che richiede preparazione e conoscenza del terreno, dove le montagne sono così fitte e maestose quasi da disorientare chi per le prime volte vi si immerge, ma è una sfida che un buon pilota di volo a vela deve affrontare, consapevole che all'occorrenza queste montagne gli offrono sempre, basta saper cercare, la possibilità di una salita in una termica staccatasi da una guglia o l'appoggio di un costone.
Paradossalmente conoscendo bene come muoversi, volare in questa zona è più facile del volo di pianura dove le alternative per restare per aria e spostarsi non sono certamente così articolate.

Giancarlo Bresciani

domenica 2 agosto
Dopo quasi un mese di caldo insopportabile a causa dell'afa di questa estate che dava la sensazione di essere immersi in una specie marmellata, eccomi finalmente a Fayence

Volo a vela, alianti - Fayence - Fayence vista dall'aeroporto

con le stesse temperature, ma con un tenore di umidità completamente diverso... La pelle ora è fresca., con la piacevole sensazione di non sentirsela più appiccicaticcia... Sembra di rinascere...
Doveva arrivare anche Claudio, questa sera però è fermo a Andora Marina a cena in un albergo pieno di anziani, e con ironia si è paragonato a loro fra una ventina di anni, quando sarà così, in luoghi analoghi con gli stessi atteggiamenti. E' il caso che lo ha portato ad essere in una giornata del suo ipotetico futuro? O forse si è fermato in quel luogo perché voleva sedurre almeno un paio di vecchiette, unico "giovincello" in quell'ambiente? In realtà è stata una sosta forzata, gli si sono disintegrate un paio di gomme nel carrello dell'aliante ed ogni ricerca di un gommista aperto oggi è risultata vana. Domani mattina alle otto sarà alla caccia di coperture nuove, se tutto andrà bene a mezzogiorno potrebbe essere già qui e se il tempo al contrario di quanto previsto non sarà troppo brutto, potremo fare il primo volo assieme in biposto perché. possa prendere visione della zona. Filippo anche è in arrivo, nel caso Claudio non riuscisse a trovare le coperture, sarà lui a portargliele. Con questa storia oggi abbiamo arricchito Tin, France Telecom ed SFR... Filippo ed io siamo stati molto vicini a Claudio che ha preso il tutto con filosofia e sembra tranquillo tanto da scherzarci sopra.

lunedì 3 agosto
Oggi piove, veramente piove, in continuazione, gli scrosci violenti si susseguono uno all'altro, cosa abbastanza eccezionale in questa stagione. L'unico vantaggio e non sentire caldo, anzi è fresco, si sta bene col pullover ed una giacchetta impermeabile.
Claudio è riuscito ad arrivare dopo avere dormito nell'alberghetto trovato ieri. La camera era caldissima per giunta sulla strada, ha dovuto quindi scegliere tra il caldo ed il rumore, ha optato per le finestre aperte anche se a pochi metri c'era un lampione di almeno tremila Watt che illuminava la stanza a giorno... Ma non è finita qui: quando l'intenso traffico di macchine col trascorrere delle ore è andato diradandosi, per tutto il resto della notte, spesso interrompendo i suoi tentativi di sonno, poco distante più forte si è fatto sentire un passaggio a livello che con il classico scampanare delle sbarre chiuse annunciava l'altrettanto sferragliare invadente dei treni in passaggio. Ecco perché in quell'albergo in pieno agosto c'erano delle camere disponibili... Finalmente con la mattina liberatrice, Claudio poteva recarsi dal gommista dove, unica nota lieta, subito ha trovato le coperture per il suo carrello. Così finalmente si è conclusa questa avventura estemporanea di volovelista.
Molto meglio è andata a Filippo che dopo un viaggio regolare anche se sotto l'acqua da Genova in poi, è tranquillamente arrivato. Alla sera cena a Seillans da La Chirane con Dandi e Mari assieme a loro due amici, mentre ancora fuori la pioggia imperterrita continuava a scendere... Domani il tempo dovrebbe essere più normale. Filippo è un po' scettico ipotizzando che la stagione si sia seriamente guastata, Dandi dice che con il Mistral già annunciato le cose dovrebbero risistemarsi abbastanza in fretta. Staremo a vedere.

martedì 4 agosto
Già dalla finestra questa mattina traspariva una luce che non era quella di una bella giornata di sole. Tutto coperto, non brutto come ieri, ma non certamente volabile, al briefing delle nove Christian ci ha confermato quanto già si vedeva... Peccato che non sia possibile avere la situazione generale dal Meteosat in quanto l'impianto qui di Fayence ha il convertitore guasto.
Gita quindi in processione ad un paio di punti sacri come Logis du Pin, il fuori campo per eccellenza, ed a Puimoisson, quasi mitico aeroporto immerso nel profumo di lavanda in un silenzio quasi assoluto dove si può sentire il ronzio di fondo dei milioni e milioni di api che da quelle parti albergano in arnie allineate ai bordi degli stessi campi di lavanda. Tutti gli anni mi capita di arrivare a Puimoisson e sempre sono rapito dall'atmosfera di questo altopiano, il Plateau de Valensole, tagliato dalla valle dell'Asse che poi si getta nella Durance. Naturalmente siamo passati per le Gorges du Verdon,

Volo a vela, alianti - Fayence - Gorges du Verdon

questa volta facendo la riva destra. Costatando di ora in ora i miglioramenti del tempo... Chissà se domani sarà meno brutto di quanto annunciato.
Questa sera è arrivato anche Giacinto Giorgio col camper ed il suo filante ASW 27. Cena alla Cantine con un intenso scambio di notizie tra i reciproci voli ed esperienze. Giacinto all'inizio di luglio ha fatto in onda un volo a farfalla di oltre mille e cento chilometri con decollo all'alba...

mercoledì 5 agosto
Al mattino ci siamo svegliati con un bel sereno, dopo aver sbrigate le scartoffie, ho accompagnato in volo con un K13 sia Filippo che Claudio per prendere conoscenza delle procedure di Fayence, poi finalmente abbiamo fatto il primo volo sui nostri alianti, breve si sapeva, la troppa instabilità ancora presente non ci ha consentito di allontanarci se non per una cinquantina di chilometri ed ai primi temporali siamo rientrati. Piovaschi vari hanno interessato tutta la zona, chi come noi ha voluto comunque allontanarsi è poi rimasto fuori come Giacinto Giorgio che con Claudio siamo andati a recuperare a La Mure, uno dei campi segnalati e codificati delle Alpi francesi.
Girano in campo persone poco raccomandabili, la settimana scorsa è sparita l'auto di uno svizzero intanto che il malcapitato volava, oggi prima del recupero, mentre avevo parcheggiata per pochi minuti la mia macchina con già attaccato il carrello di Giacinto, sempre in aeroporto, hanno scassinato la mia serratura, un lavoro da professionisti, un colpo di cacciavite sui bordi della serratura e "tac" la serratura si è aperta, non senza aver prima deformato la portiera, non hanno rubato niente perché l'allarme della macchina è subito scattato, un bel danno comunque.

Giovedì 6 agosto
Finalmente dopo tre giorni di attesa, ecco la prima giornata interessante anche se con termiche cazzose, il vento era all'est da nord est, mentre più ad ovest questa tendenza non arrivava, gli agganci erano da ricercarsi sulle cime dove la termica ora si staccava da una parte ora dall'altra, la "salita" sino al lago di Allos ed oltre rappresenta il classico dei voli da Fayence, bello il Monviso coronato da un colletto di nubi, la visibilità era ottima ad ovest del confine italiano, in contrasto con la solita fogna verso la Val Padana. Ho raggiunto il Grand Pic de Rochebrune,

Volo a vela, alianti - Fayence - Il Grand Pic de Rochebrune

la spettacolare montagna di 3320 metri sopra il Col d'Izoard. Come primo giorno di vero volo, non male. Il rientro a sud di Barcelonnette è stato nella solita foschia dell'aria marina che riesce a penetrare arrampicandosi verso nord, spesso di una settantina di chilometri ben oltre Le Grand Coyer, prima vera imponente montagna che raggiunge i 2693 metri.
Giornata non proprio facilissima, oggi in partenza ci sono stati tre fuori campo a Logis du Pin tra cui Filippo e Michel... Si è volato con un plafond sino a 3700 metri, elemento confortante, soprattutto se paragonato agli ultimi due anni non certo esaltanti.
Questa sera dovrebbero arrivare Sandro Volpi e Stefano Gollini. Tramonto classico, con un bel sereno, si annunciano almeno un paio di belle giornate.

venerdì 7 agosto
Briefing azzeccato, 1/8 di cumuli, plafond sino a 4200 metri, sono partito tardi, alle 13,30, sono riuscito ad uscire dalla valle in una ventina di minuti dal decollo, poi ecco le condizioni splendide del regime alpino, plafond gradatamente sempre più alto, una magnifica passeggiata anche se in alcuni punti abbastanza tecnica, come ieri sono arrivato sino al Col dell'Izoard sotto il Gran Pic de Rochebrune, poi invece di privilegiare un volo di distanza verso nord, non ho resistito al fascino del gruppo del Pelvoux da quel punto relativamente poco distante verso ovest, dove ho fatto tante fotografie tra questi ghiacciai ora bianchissimi in contrasto con la roccia nera caratteristica del gruppo, è sicuramente uno dei massicci più spettacolari che si possano immaginare con una maestosità veramente da lasciare a bocca aperta.

Volo a vela, alianti - Fayence - Gruppo del Pelvoux

Sono rientrato dopo aver costonato sul Col de Var dove non sono arrivato altissimo, ma ho rifatto poi di nuovo più di quattromila metri all'ingresso della valle di Barcelonnette, ho così impostato un planatone finale di oltre 100 chilometri. Nella serata proprio mentre atterravo è arrivato Stefano Gollini.
Domani partiranno Claudio e Filippo, mi ha telefonato Dandi Giardini, che volerà qui domani. Alla sera siamo tornati a cena a Seillans, all'aperto a "La Schirane" dove ci troviamo veramente bene.

sabato 8 agosto
Questa mattina al briefing ci hanno detto che "le bon temp" durerà almeno sino a venerdì prossimo, solo ora sembrano essersi convinti anche i meteorologi ufficiali, infatti i bollettini sino ad ieri erano arrivati sempre con una puntina di pessimismo di quanto le cose non si erano poi sviluppate.
Quindi oggi è stata una giornata migliore di ieri, finalmente, come dicevo, dopo due anni di condizioni non proprio eccellenti ecco rispettata la fama di questi luoghi. Queste meteo sono giorno per giorno in un crescendo che sembra senza fine, Ora sono tutti convinti che si stiano vivendo giornate veramente fantastiche.
Un sacco di gente sta volando, l'aeroporto è affollatissimo, in linea ci sono almeno quattro traini e tutti possono essere lanciati praticamente senza attese. L'uscita dalla valle, come il solito è difficile, ma ben gestita non dà problemi, qui giocano molto le singole esperienze, poi ecco in volo lontani verso nord la visione di due ottavi di cumuli ben stagliati e disegnati nel cielo in un plafond sino a 4.400 metri, la visibilità infinita evidenzia rotte energetiche veramente eccellenti.
In questa orgia Dandi ha rifatto Plampinet,

Volo a vela, alianti - Fayence - Plampinet

il trecento classico in andata e ritorno da Fayence, questa volta senza sbagliare la foto, l'ho guidato sul percorso precedendolo sugli agganci, ed ogni tanto lanciava degli urli per radio per manifestare la sua gioia di volare in una giornata così. Inoltre ha fatto anche il guadagno dei tremila sotto cumulo, per questo l'ho portato, con una piccola deviazione dalla rotta, dopo le Aiguille de Chambeyron 3411 metri, dove la base dei cumuli era visibilmente più alta.
Dandi ha così fatto tre prove in una: diamante dei trecento prefissati ed oro per trecento più guadagno dei tremila… Era entusiasta e mi ha sempre seguito senza fare errori. Arrivato a Plampinet, mentre Dandi fotografava e rifotografava, ho guardato con nostalgia una Maurienne oggi facile da attraversare dove molti dei nostri erano già passati ed ora erano giù verso Aosta ed oltre, ma comunque ero soddisfatto del volo e dei grandi progressi che Dandi in questi anni anche col mio aiuto sta facendo. Siamo ritornati assieme a Fayence senza il minimo problema.
Stefano Gollini, ha il dente del giudizio che l'ha costretto a prendere antibiotici, non può essere quindi in forma, ha fatto solo un voletto nei pressi di Fayence, domani forse il racconto del volo di oggi gli farà scaricare quel tanto di adrenalina da compensare la deficienza fisica.


domenica 9 agosto
Eccomi come il solito assieme a Giacinto, a cavallo dello otto del mattino, col fresco a montare i nostri alianti, al briefing delle nove niente di diverso da quello che ci si attendeva, alle dieci e mezza al "briefing parcours" dal sondaggio di Saint Auban arriva l'ultima conferma. Ora si tratta di aspettare il momento del decollo, intanto i K13 della scuola con i continui atterraggi e decolli sono i migliori sensori della giornata che sta per iniziare.
Finalmente si parte, si parte abbastanza presto, il mio aliante è in prima fila, vengo trainato come ieri dal "Moranino" NL. Al momento del decollo, quando si chiude la capottina, esplode in tutto il suo vigore il cocente sole di queste giornate di agosto, lo stesso sole che ci dà queste termiche poderose. Subito dopo il decollo, come sempre, metto fuori del finestrino la mano sinistra per raccogliere un po' d'aria fresca convogliandola all'interno dell'abitacolo.
Sono molto concentrato e determinato, la giornata si annuncia fantastica, esco dalla Montagne de Lachens dopo diciotto minuti dal decollo a 2100 metri, ma su questo nuovo versante le condizioni non sono ancora mature, infatti non trovo niente alla Foux dove mi ero subito diretto, seguo quindi i crinali verso ovest alla ricerca di una bolla che si stacchi, ma niente da fare, arrivo a 1650 al Teillon, che è alto 1893 metri, , costono. Cerco prima la dinamica poi in ogni piccola gola la termica che mi deve far salire, la trovo era certo, ma ho perso un po' di tempo.
Stefano intanto è finito a Logis du Pin. Inizia il mio inseguimento verso gli altri, che pur decollati dopo di me non avevano avuto battute di arresto.
Spesso dieci o venti minuti dopo, bastano per trovare subito la prima termica senza essere costretti a ritrovarsi bassi e dover perdere tempo per poi risalire.
Arrivo al lago di Allos relativamente basso perché scarto tutti i valori in cerca di almeno un tre metri, mi devo in ogni modo fermare per salire con un po' di pazienza in un qualche cosa che comunque è un valore discreto e faccio una quota più consona a quei luoghi, mi accorgo così che il gradiente diviene interessante solo dopo i 2800 metri, avevo un bel da cercare un valore forte sotto quella quota.
Ora alto, attraverso la valle di Barcelonnette in un batter d'occhio, avevo incontrato un plafond altissimo già al Chapeau de Gendarme, poi faccio i 4000 al Grand Bérard, in traversone viaggio tra i centocinquanta ed i centottanta Km/h.
Mi pare troppo buona verso il Col de Var, ai due ottavi previsti se ne erano aggiunti degli altri, questo può lasciar far presagire che verso sera in quella zona ci sarà un temporale più o meno isolato che potrebbe creare problemi per il rientro.
Il percorso verso nord è quello tradizionale, salgo a Ceillac, poi all'Izoard verso il Grand Pic de Rochebrune, ora eccomi diritto verso la Maurienne, tra qualche delfinata e qualche spirale, solo dove i valori sono veramente forti.
Arrivato, mi trovo ad attraversare questa valle, punto critico di ogni volo, ad ovest del lago del Moncenisio, sotto vedo l'aeroporto di Sollières con già alcuni alianti finiti là. Eccomi sul lato nord, davanti a me si stende un fitto incredibile di montagne che incute un certo timore.
Chiedo per radio a Giacinto che qui è di casa, quale rotta è meglio tenere, mi arriva una dettagliata serie di indicazioni, mi sposto così verso est sino a scollinare sull'Iseran, il panorama è veramente avvolgente, ora più distensivo, ci sono cime dappertutto, il Gran Paradiso,

Volo a vela, alianti - Fayence - Il Gran Paradiso

la Grivola con i suoi 3969 metri, ma si intuiscono i percorsi da seguire giù per una delle tre valli, la Valgrisance, la Rhêmes e la Savaranche. Aosta è là sotto vicina, ma lontana in fondo alla valle. Incomincio a fare tante fotografie, non si può resistere ad uno spettacolo così vivo, così selvaggio. L'alta montagna vista da un aliante in volo conserva tutta la sua bellezza eterna, i segni dell'uomo scompaiono in questa immensità.
Mi sento appagato, ma penso che nella zona del Col de Var, potrebbe chiudersi, sono solo le 15,30, potrei andare ancora avanti almeno per un'altra ora, ma decido di rientrare, Salgo a 4500 metri sulla poderosa termica della Grivola con valori superiori ai 4 m/sec e giro la prua verso casa.
Le condizioni sono in pieno fulgore, riattraverso la Maurienne, arrivo a Plampinet dove salgo sul lato nord del costone di est, poi di nuovo al Grand Pic de Rochebrune verso l'Izoard, a Ceillac trovo punte medie di 6,5 m/sec...
E' troppo buona, mi dico, infatti verso sud incomincio a vedere un incus altissimo, proseguo velocissimo sfruttando al meglio questo eccesso di instabilità ragionando su quale percorso mi sarebbe poi convenuto fare, al Col del Var già era chiuso, ho deviato quindi per tempo ad ovest verso il lago de Serre Ponçon, non senza aver dovuto fare uno slalom attraverso cumuli di un plafond che si era abbassato, con rammarico ho dovuto buttare via parte della quota che mi avrebbe potuto portare direttamente a casa con un buon margine di sicurezza.
Sono comunque tranquillo, ancora un ostacolo da superare, l'ingresso nella valle di Barcelonnette già con le cime dentro in questo insieme tra stratificazioni e zone ancora attive. Ho attraversato ad ovest dell'aeroporto, per poi passare ad est del lago di Allos, dove ho iniziato il planatone finale al limite della zona perturbata, ho riguadagnato 300 metri a 58 km da Fayence, eccomi a trascorrere i minuti che mi separano dal solito arrivo di routine nella foschia dell'aria marina.
Sono infine sulla verticale dell'aeroporto dopo due ore ed otto minuti dall'inizio del ritorno dalla Grivola distante poco più di 220 km. Ho fatto un ritorno bomba poco prima che si chiudesse definitivamente, la mia scelta di tornare così presto non è poi stata così sbagliata. Pascal è atterrato a Saint Auban ed ritornato poco prima delle effemeridi in traino, ben undici alianti hanno fallito tra andata e ritorno l'attraversamento della Maurienne e sono finiti a Sollières.
E' stata una giornata splendida, e come ogni giornata di questo tipo, molti aspetti erano tecnici ed ha riservato delle sorprese. Alle otto in campo c'era ancora un caldo terribile, mitigato dopo aver rimesso l'aliante nel carrello solo da una doccia ristoratrice. Ero serenamente stanco, ma non provato da questo volo impegnativo, ho cenato all'aperto alla Cantine, dove sparita la calura si stava d'incanto... E prima di andare a dormire sono andato a casa Sangiorgi a fare due chiacchiere, domani si vola ancora.

Volo a vela, alianti - Fayence - Un fortino. Testimonianza di altri tempi...

lunedì 10 agosto
Dopo tanti voli si sente la necessità di riposarsi. Volo solo per accompagnare Stefano Gollini. Non sono comunque motivato, l'uscita da Fayence si annuncia subito difficile, per ciò si rimanda la partenza. Poi vengo trainato dal Dimona, che non sale più di tanto, mi sgancio in una massa d'aria completamente stabile, l'attività convettiva è rallentata da velature di cirri, i pochi sbuffi presenti non possono essere lavorati come si vorrebbe per la presenza di altri alianti che condizionano i movimenti.
Chi esce basso basso basso impiega tre quarti d'ora come Michel Trial, io impiego due ore, dopo che Gollini è già atterrato rinunciando, faccio anche un errore stupido sulla Barre di Séranon che mi fa perdere ulteriore tempo, decido comunque di andare verso nord anche se non sono proprio preso dalla voglia di volare.
Sento gli altri più avanti che annunciano condizioni strepitose da Barcelonnette in poi, arrivo anch'io in quella zona. Nel vedere quel mare di cumuli così belli, così alti, quelle basi così piatte di colpo mi sveglio, comincio a correre. Spinto dai fondi scala incontrati già prima di Barcelonnette, mi muovo per la rotta tradizionale, tutti i piloti sulla frequenza di Fayence fanno sparasecoli su questa giornata, anzi sulle giornate di volo che quest'anno ci vengono regalate. E' indescrivibile, quello che si trova, arrivo in un batter d'occhio a Plampinet, il solito classico pilone dei trecento in andata e ritorno.
Naturalmente quando è così buona da qualche parte è "troppo buona" ed a Barcelonnette stratifica...
I piloti di Fayence sembrano non dare peso all'eventualità che a causa di temporali possa chiudersi la strada del ritorno e si apprestano ad attraversare la Morienne, faranno voli di oltre cinquecento chilometri, qualcuno arriverà ai settecento.
Io decido di tornare, guardo l'orologio quando lascio Plampinet e dopo un'ora e nove minuti ho percorso i 150 Km che mi separavano dalla verticale di Fayence, anche se ho dovuto passare una stratificazione di diversi chilometri.
Performance comunque scarsamente significativa data l'ora ancora di piena attività convettiva. Il difficile sarebbe, come fanno quasi tutti i giorni gli "indigeni di Fayence" rientrare tardi, quando i temporali hanno lavorato, o sono ancora attivi, o quando il sole oramai non scalda più di tanto, o quando la sera già incombe. Io non posso avere il loro allenamento, devo risparmiarmi per riuscire a volare anche nei giorni successivi. Un fuori campo lontano potrebbe costarmi due o tre giorni per il recupero. Il periodo così breve delle mie vacanze non me lo consentirebbe.
A terra mi aspetta Dandi Giardini per la cena a Cannes per festeggiare i suoi trecento ed il "C" d'oro. Negli occhi mi restano i colori di quella giornata.

martedì 11 agosto
Uscita facile in poco più di venti minuti, ho volato nella prima parte seguendo il Duo Discus su cui volano Pascal e Jean François. Poi si è guastata la radio, non riesco più a trasmettere.
Si notano già troppi cumuli in giro da qualche parte piove già, si torna quasi tutti, io imposto la planata da oltre 100 chilometri: Felix (73 anni) ritorna alle otto ed un quarto dopo avere fatto Prarayer... 500 Km in a/r. A proposito di quello che dicevo ieri sui piloti di Fayence, chissà come e dove è passato per riuscire ad arrivare.
Cena alla Cantine domani mattina cerchiamo di vedere che cavolo ha la mia radio.(Dopo, che in un primo tempo è stata data la colpa al microfono, si scoprirà poi, un paio di giorni dopo, che era il tastino del "push to talk", montato in cima alla barra su di una manopola di gomma, quindi elastica, che cedeva e che sfregando ripetutamente aveva liso il suo isolamento finendo per fare massa sulla parte metallica della barra stessa).
Ieri sera è arrivato Guido Sassoli che oggi ha volato con Michel Trial per un "assaggio" della zona con un volo inizialmente programmato in un triangolo di cinquecento chilometri , poi ridotto a causa dei temporali.

mercoledì 12 agosto
Anche oggi temporali a nord, decido pertanto di portare Guido in volo con me sul K21 di Fayence. Il programma sarebbe stato quello di fare una esplorazione sino a Barcelonnette, ma partiamo leggermente tardi e la finestra di uscita che quasi non si era aperta, quando noi andiamo in volo si è già chiusa, restiamo così per un tempo lunghissimo sui costoni tra la Pente ed il Malay, finalmente facciamo la quota per arrivare al Lachens, costoniamo, poi arriviamo alla Barre de Séranon, dove non si riesce a fare più di 2000, andare quindi alla Foux comporterebbe la probabilità di un fuori campo che con l'aliante del club non abbiamo intenzione di fare.
Alla sera Michel ci dice che dovevamo andare, alla Foux saremmo arrivati a circa 1700 metri e avremmo certamente trovato da salire, da notare che il "fondo" valle è in quella zona dai 1100 in su, e non avevamo davanti nessun aliante in volo che potesse indicarci come a quell'ora le condizioni là erano veramente.
Siamo stati comunque contenti delle nostre scelte, Guido è stato molto soddisfatto del volo e così ha potuto rendersi conto di come ci si deve comportare e cosa bisogna fare o non fare per "galleggiare" nell'attesa che qualche cosa si stacchi dal costone per portarci fuori. Inoltre ha appreso tutte le vie di fuga che il caso comporta. Un "bel" volo più per l'allievo che per il pilota accompagnatore...

giovedì 13 agosto
Al briefing ci parlano di temporali, che di fatto non avvengono perché. una provvidenziale estesa velatura ha ridotto gli effetti della instabilità atmosferica. Viene fuori una giornata più che accettabile, molto migliore di ieri. Guido ha cui è stato assegnato l'LS4 ZA, dal volo mi telefona entusiasta per le condizioni trovate, si rammarica solo di non potersi muovere più di tanto non conoscendo ancora bene "il mondo esterno", è comunque per lui un volo bellissimo.
Questa sera ci siamo ritrovati a casa di Dandi Giardini per il festeggiamento ufficiale del suo diamante con "C" d'oro.

venerdì 14 agosto
Uscire dalla valle non sembra facile, tutti o quasi oggi stanno razzolando bassi, decido per un traino lungo e sgancio a poco meno di 1450 m., seguo quindi la linea di cresta del Malay senza perdere quota ed arrivo così al Lachens dove subito a costone trovo da salire.

Volo a vela, alianti - Fayence - Il Lachens, bellissima quota prima di uscire dal catino di Fayence

A 2000 lascio e vado verso la Barre de Séranon che in quel momento non da niente, mi sposto alla montagna più a nord est dove oramai, per quanto poco invitante sia, sono sotto al primo straccio di cumulo della giornata, riguadagno i 2000 e salgo sino a 2200.
Osservo intanto l'evolversi della situazione, i veri bei cumuli non sembrano essere prima del Grand Coyer, anche se la strada sembra comunque aperta delineandosi ben netto il percorso da seguire.
Non faccio errori riuscendo a valutare bene la posizione di queste prime ascendenze ed in batter d'occhio mi trovo finalmente a salire con i tre metri, la visibilità ora è perfetta, i cumuli hanno la base ben piatta e sono disposti a bande su due percorsi che convergono all'orizzonte. Seguo quello più ad ovest ed arrivato al lago di Allos, ecco verso nord est un fronte di brezza
che prima solo si intuiva ed ora si vedeva arrivare sino alla Maurienne compiendo un largo semicerchio verso la frontiera italiana.
In volo c'è anche Jean-Marie Clement che con il suo Nimbus 4CM era ieri arrivato da Fayence ed ora stava tornando a Saint Crépin. Ieri sera a Cannes a casa di Dandi Giardini c'era anche lui, ed ora in volo ci tenevamo in contatto radio trovandoci sulla stessa rotta.
Jean-Marie si complimentava su come riuscissi ad interpretare bene la giornata riuscendo poi a raggiungermi solo all'altezza delle Aiguille de Chambeyron dove in termica leggo il "MM" sulla sua deriva.
Le cose effettivamente mi stavano venendo molto bene riuscendo ad interpretare questa giornata.
Mi metto poi nella scia di Jean-Marie ed "il libera" chilometro per chilometro lo vedo rosicchiarmi quota... Quello delle "long plume" è un mondo tutto a parte...
Il panorama in una situazione di questo tipo è veramente spettacolare, sul versante Italiano nubi basse formanti una specie di continuo rincalzo a ridosso delle montagne,

Volo a vela, alianti - Fayence - Confluenza

mentre ad ovest c'erano dei cumuli perfettamente formati e notevolmente più alti dell'ammasso biancheggiante generato dall'aria molto più umida del versante padano. Si avanzava senza necessità di spiralare, mi sono fermato solo in un più di 5 m/sec a salire, per il semplice gusto di farlo.
Ecco ora una decina di chilometri più ad ovest il Col dell'Izoard con il Pic de Rochebrune che da quella quota sembrava veramente piccino.
Verticale di Sestriere poi di Susa ed infine ecco la Maurienne. Clement mi invitava ad entrarci. Là la situazione era veramente poco chiara. Salgo a 4000 sul'Aguille de Scolette proprio sul Col d'Etache. Jean-Marie probabilmente mi scambia per un altro aliante indicandomi di fare la salita che avevo appena fatto, mente in realtà ero già entrato nella Maurienne dove dall'altro lato un solo bel cumulo era sul Grand Rock Noire.
Clement aveva comunicato che il vento proveniva da 120 gradi cosa per altro confermata dalla posizione delle condensazioni... Non era poi la situazione più semplice, lunedì prossimo devo essere al lavoro ed un eventuale atterraggio a Sollières mi avrebbe certamente impedito di esserci. Un po' a disagio per la mia radio che con quel contatto andava e non andava, saluto Jean-Marie, sulla pedemontana interna della Maurienne, dove l'aria era assolutamente immobile, giro quindi il cane e mi rifaccio i 4000 sul Col d'Etache.
Sono passate poco più di due ore dalla partenza ed ora sono sulla via del ritorno. Decido di attraversare una lunga zona di sereno verso sud, mentre Giacinto e Pascal che erano in zona si spostano ad ovest per entrare nel gruppo del Pelvoux invitandomi a seguirli. Ero già stato là la settimana scorsa in una giornata altrettanto magnifica, ora invece preferisco gestirmi questo rientro per la via più breve anche se meno energetica.
Ad est comunque la linea dei cumuli che formavano la parte alta del fronte di brezza non era più delineata come soltanto circa mezz'ora prima, Intanto apprendo che Olivier è atterrato a Sollières...
Proseguo, raggiungo il primo cumulo a 3000 metri esattamente sulla retta tra Sestriere e Briançon, poco dopo il Monginevro, non dà moltissimo, ma centro comunque un valore accettabile. Le termiche oggi sono vigorose ma molto articolate, per salire bene bisogna comunque lavorarle, plano poi sull'Izoard, ecco un tre di media che mi consente la successiva planata sino ad est del Col de Var, poi come il solito ecco Barcelonnette che attraverso subito ad ovest dell'aeroporto, intanto ad est tutto appariva all'ombra sotto una stratificazione che si perdeva in distanza dove in alto si intravedevano i falsi cirri generatosi dall'incus di un cumulo nembo che stava certamente scaricando non poi tanti chilometri più ad est però senza creare problemi sulla mia via di ritorno.
Eccomi di nuovo nella massa d'aria caliginosa di origine marina e qui al di là delle percezioni e dei punti conosciuti si benedice la presenza del GPS, avanzo un po' a fatica, spira un certo vento contrario ed una planata di oltre 80 chilometri può riservare qualche sorpresa. Faccio prudentemente qualche giro in termica dopo il Gran Coyer, proseguo ancora non riesco ancora a vedere il profilo nord del Lachens, a fatica si intravede ad ovest il lago di Castellane.
Non sono mai sceso sotto il rateo di planata ma, un'ultima salitina è provvidenziale ad una trentina di chilometri da casa, perché‚ quando lentamente appare il Lachens è avvolto da una serie di cumuli caliginosi, avrei dovuto aggirarli facendo chissà quanta strada in più, ma ecco più vicino intravedo una finestra per passare sotto verso ovest, con una certa apprensione mi infilo ed in una foschia che appena mi faceva vedere il terreno, finalmente arrivo sulla piana di Fayence dove atterro dopo questo ultimo volo fantastico delle mie vacanze 1998 sulle Alpi Francesi.

sabato 15 agosto
Aria di mobilitazione, domani si torna a casa, assoluto riposo, questa mattina ho aiutato a montare un "304" che ieri arrivando dopo di me non era riuscito a passare sul Lachens trovandolo già completamente chiuso e senza più la quota per aggirarlo... Cena di commiato a casa Sangiorgi... Alla sera il cielo si è tratti coperto per il passaggio di residui cirriformi di temporali pomeridiani sulle Alpi.

Giancarlo Bresciani

ritorna all'indice

http://www.yankee-yankee.com/