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Quando l'atmosfera si scatena...


Sabato 14 giugno 1997, qui in pianura oggi c'è un'afa tremenda, il cielo è pesantemente velato, già dal mattino però qualche cumulo traspare, quindi in linea, oltre agli alianti scuola, vengono portati anche alcuni monoposto sperando in un miglioramento delle condizioni, cosa che regolarmente non si verifica...
Non si muove una foglia, l'umidità ha valori quasi impossibili, nell'aria per tutto il giorno sembra esserci qualche cosa di strano, il caldo è opprimente, la "giostra" comunque gira ed i voli di allenamento e scuola si susseguono con la solita cadenza di atterraggi e decolli, invece gli alianti dei privati ritornano verso gli hangar senza aver volato, oggi è certamente meglio la piscina...
Verso sera, alle cinque, quando tutto questo calore ancora non si è mitigato, la velatura trasformatasi in copertura annuncia l'arrivo di un po' di pioggia, così viene deciso di anticipare la chiusura della giornata, si riporta il materiale in zona club house e quando cadono le prime gocce, circa mezz'ora più tardi, l'ultimo Stinson viene infilato in hangar ed i portoni chiusi.
La pioggia smette lasciando solo una traccia d'umido per terra... Passa un po' di tempo, il cielo sembra schiarirsi, poi quasi improvvisamente tutto si fa notevolmente più scuro anzi giallastro, l'aria si fa torbida, ma resta sempre tremendamente immobile.
Ora la percezione di quel qualcosa di strano di quel giorno improvvisamente si concretizza, da nord ovest, solo il tempo di accorgersene, arriva una furia incontrollabile che avvolge persone e cose. Una baraonda che dura trenta secondi ? Un minuto ? Forse due... Difficile in quella situazione capirne i tempi... Ecco la cronaca di quanto è successo :
"A Ferrara sabato pomeriggio, ore 18 circa una tromba d'aria ha colpito. E proprio la sede dell'Aero Club Volovelistico Ferrarese è stata coinvolta dalla "strisciata". Per fortuna, dato che mezz'ora prima era piovischiato, tutto il materiale era già al ricovero e ciò ha ridotto i danni.
Comunque l'hangar principale, dalla furia della tempesta, è stato scoperchiato su tutta la sua larghezza per circa tre metri, il resto del tetto, che è in eternit è tutto sforacchiato, un lato con i portoni è interamente sconquassato, anche qualche pannello laterale è volato... All'interno un Taifun ha avuto un'ala trafitta da un bel pezzo di eternit di 50 x 50 cm. che le si è conficcato dentro e lì è rimasto. Un'ala di un LS6 in due o tre (per fortuna piccoli) punti è stata bucata da detriti vari, altri alianti portano i segni del materiale caduto...
L'officina, nell'altro fabbricato ha avuto tutte le finestre sfondate, nel locale ristorante non riuscendo a stare porte e finestre chiuse, all'interno si sono rovesciati tavoli e sono volate tutta una seria di foto appese alle pareti con il fragore quasi a mitraglia dei loro vetri rotti...
Solo i camper hanno resistito pur subendo qualche danno, le roulotte, tutte meno due, si sono invece rovesciate e sono state trascinate incredibilmente lontano, il carrello del Libelle del club pure rovesciandosi è rotolato via maciullandosi, anche la parabola del Meteosat se ne è andata.... Quattro le auto danneggiate dalla roba che volava... Ecc. ecc. Un vero e proprio putiferio, ma Dio ha voluto che nessuno, proprio nessuno si facesse del male, neanche un graffio e le probabilità che succedesse qualcosa del genere erano molto alte...
Questo sfacelo dopo il tremendo colpo iniziale si è esaurito in sette od otto minuti, ed il fatto che questo turbine fosse condito da una quantità inverosimile di pioggia certamente ne ha aumentato la forza devastante, agendo come una specie di tritatrice a getti idrici. Ora in aeroporto con grande spirito si stanno leccando le ferite, le assicurazioni aiuteranno, e speriamo che alla fine almeno i danni economici siano limitati.
E poi dicono che in pianura ci sono delle condizioni deboli..."
Quella sera ero a cena in aeroporto ed arrivando, già da lontano mi sono reso conto di quanto era successo... In una parvenza di normalità, le roulotte erano già state rimesse in piedi e riportate al loro posto... Frammenti della copertura dell'hangar colpito erano sparsi quasi dappertutto, uno di questi circa ad una sessantina di metri da dove era stato strappato, si era talmente conficcato, nella parete esterna dell'hangar officina, lasciando immaginare che se invece avesse colpito una persona... L'avrebbe tagliata a metà.
Il locale ristorante era stato a tempo di record già riordinato ed era perfettamente in funzione e pieno di gente, chi seduto ai tavoli, chi al bar, come al solito bambini correvano per le sale... Solo alcune delle fotografie, che durante la bufera erano volate dalle pareti, spogliate dalle cornici e liberate dai frammenti di vetro, erano stese qua e là ad asciugare testimoni di quanto era accaduto...
Quella sera erano rimasti veramente in tanti, attestando una solidarietà per quanto era accaduto, i volti comunque erano tesi e solo col passare del tempo, lentamente ognuno sublimava all'interno di se stesso quel concentrato di emozioni, esplose nei pochi attimi della bufera.
Durante la cena, ognuno raccontava la propria personale avventura, il ricordo dei più anziani era inevitabilmente tornato al 19 marzo 1970, quando in una situazione certamente meno violenta, per l'arrivo improvviso di due cumuli nembi che viaggiavano affiancati, due alianti, a terra erano stati portati via della bufera, strappati dai cavi di rimorchio delle macchine che tentavano di riportarli in hangar, e come il Bergfalke era passato sfiorandolo, sull'L5 dove Francesco Borghi contro vento, con il motore tra i 2400 - 2700 giri e con l'anemometro che indicava 100-110 km/h, era riuscito a rimanere fermo sul terreno sino alla fine della burrasca. Contemporaneamente, su di un terzo aliante, il più bello di allora, un Cirrus 17 metri, cinque o sei piloti distesi sulle ali, ne avevano impedito il decollo forzato. Ventisette anni sono passati da allora, senza che niente del genere nel frattempo si ripetesse...
La massa d'aria, nonostante tutto non è riuscita a rinnovarsi e nei giorni successivi, incredibilmente, tutta una serie di altre trombe d'aria, ha provocato in punti diversi della provincia danni enormi sia nelle campagne che in città : raccolti distrutti dalle grandine, tetti scoperchiati, camini divelti, alberi sradicati, automobili rovesciate, in una successione mai vista a memoria d'uomo ! La peggiore è stata l'ultima, quella di giovedì 19 in cui è stata pesantemente colpita tutta la parte est sud est della città dove al meglio, da ogni tetto sono volate le tegole, decine e decine di alberi sradicati o spezzati, cocci di ogni genere dappertutto... sembrava un bombardamento e pazzesco, un cassonetto delle immondizie era volato su di un balcone al terzo piano. Anche l'altro Aero Club di Ferrara, quello a motore, in questa occasione ha avuto un hangar scoperchiato, senza che gli aerei venissero danneggiati, in quanto le lamiere di copertura non sono cadute all'interno, ma sono volate anche a quasi un chilometro di distanza... .... .... .... ....
...Solo venerdì 20, l'aria ha ripreso i consueti ritmi, che noi volovelisti amiamo tanto.

Giancarlo Bresciani

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