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L'atterraggio fuori campo
(tratto da : Off Field Landings, di Tom Knauff)

Traduzione di Flavio Formosa flavioform@inwind.it

Il volo di distanza in aliante è una pratica che, ci piaccia o no, implica alcuni rischi. Molto spesso un pilota si sente pronto per tentare un volo di questo tipo senza pensare alle possibili conseguenze nel caso qualcosa non vada per il verso giusto.
E' evidente che chi si accinga a compiere un volo di distanza deve possedere un livello minimo di preparazione ed una certa familiarità con il mezzo che intende usare. Almeno in parte, queste nozioni si acquisiscono con il completamento delle prove richieste per l'insegna FAI d'argento : un guadagno di quota di almeno 1000 metri., un volo di almeno 5 ore di durata, ed un volo di almeno 50 km. di distanza, con l'atterraggio in luogo diverso da quello di partenza. Quest'ultima prova, in particolare, è propedeutica al primo volo di distanza vero e proprio, e andrebbe tentata solo dopo aver completato con successo le due precedenti. Ricordatevi che lo scopo principale di un volo di distanza non è quello di riuscire effettivamente a coprire la distanza prefissata, quanto quello di farlo in sicurezza !
Prima di prendere in considerazione il volo di distanza dei 50 km, parlatene seriamente con un istruttore o un pilota esperto. Non prendete questa decisione da soli : troppo spesso i nostri desideri vanno al di là delle nostre capacità. E ricordate anche che non importa a nessuno se voi fate voli di distanza o vi guadagnate delle insegne, ma se in un tentativo avventato avete un incidente dovuto ad inesperienza o mancanza di adeguata preparazione, questo si rifletterà su tutto il prosieguo della vostra carriera di pilota.
La conoscenza delle pratiche di atterraggio fuori campo dovrebbe essere ben compresa da chiunque si prepari mentalmente al suo primo volo di distanza. Quando si è lontani dal proprio aeroporto è importante sapere che, se le condizioni si deteriorano, si ha sempre la possibilità di atterrare senza danni in un campo. Il volo di distanza sicuro inizia da qui.

La scelta del campo

Dimensioni
La prima considerazione da fare nello scegliere un campo per atterrare è la sua grandezza.
Il tipico campo coltivato è di norma più che sufficiente. I campi piccoli di solito non vengono coltivati perché risulta difficile ed antieconomico lavorarci con le macchine.
Naturalmente ci sono eccezioni, ma in genere il numero dei campi atterrabili supera quello dei non atterrabili.
Quando sceglierete il percorso del vostro primo volo di distanza, cercate di considerare qual'è la direzione che vi offre le migliori caratteristiche di atterrabilità. Chiedete consiglio ai piloti più esperti per scegliere un tema adatto alle vostre capacità : a volte è possibile percorrere distanze anche considerevoli pur rimanendo sempre nel raggio di un aeroporto o un'aviosuperficie.
Ma quanto deve essere grande un campo? Anche i campi piccoli in genere superano i 350 metri di lunghezza. Nelle zone di pianura spesso i campi sono molto più grandi, a volte raggiungendo gli 800/1000 metri. Si può dire che 4-500 metri è la dimensione media, e che i campi veramente troppo piccoli per atterrarvi sono meno di quanti si creda.
La corsa di atterraggio di un aliante su un terreno piano è normalmente di circa 150 metri, cosicché il campo coltivato medio risulta più che sufficiente. Osservando il terreno da diverse centinaia di metri di quota, è possibile scorgere numerosi campi sufficientemente grandi per atterrarvi.

Colore
La successiva evidente differenziazione dei campi quando li osservate è il loro colore. Ci sono campi belli verdi, campi marroni e campi gialli : ciascun colore indica una diversa coltura o una diversa superficie.
I contadini tendono a coltivare solamente i campi migliori, dai quali, anno dopo anno, eliminano i sassi più grossi. I campi peggiori vengono lasciati a pascolo : questi campi in genere contengono rocce che danneggerebbero gli attrezzi agricoli, o giacciono troppo in pendenza. In genere questi campi appaiono accidentati anche visti dall'alto, e comunque i campi lasciati a pascolo non sono una buona scelta per atterrarvi.
Ma cosa significa "campo coltivato"? Alcuni libri anche recenti suggeriscono che un campo arato è un'eccellente superficie di atterraggio. Niente affatto ! Fermatevi lungo una strada ad osservare un campo mentre viene arato. Il trattore rivolta la terra in zolle profonde e spesso gigantesche : sicuramente non vorreste atterrare con il vostro aliante proprio lì dentro.
La superficie di un campo coltivato è stata arata, raffinata, sbriciolata, spianata, e probabilmente seminata. La terra sembra soffice, a volte quasi polverosa. Atterrando su un tale terreno è praticamente impossibile danneggiare un aliante.
La terra stessa può essere di un colore che va dall' ocra al rossiccio al nero, ma il più comune è il marrone. Il miglior colore per un atterraggio fuori campo è il marrone, che indica un campo coltivato di fresco.
Quando un campo è stato seminato, via via che le piantine germinano ed iniziano a crescere, il suo colore si trasforma in un verde chiaro fino a diventare verde scuro quando le piante sono adulte. Questo colore smeraldo delle colture in pieno sviluppo è decisamente da evitare. Alcune di esse divengono gialle nel maturare, come i girasole. Altre ancora prendono un colore marrone che si può confondere con quello del campo appena coltivato : bisogna fare molta attenzione a ciò, specialmente in autunno quando i contadini lavorano i campi per l'avena invernale. Il grano deve seccare a fondo prima di essere mietuto ed immagazzinato, altrimenti marcisce nei silos, ed il campo di grano secco visto da lontano ha lo stesso colore del campo appena coltivato.
Quando le colture sono maturate, il contadino le miete, il più delle volte tagliandole a raso con il terreno, ed il colore verde lussureggiante del campo diviene giallo-verdastro. Un campo da poco mietuto è un posto invitante per atterrarvi. Ma qual'è la differenza tra un campo che è appena stato coltivato ed un appena mietuto?
La risposta è il tempo. Sono trascorsi tre mesi da quando il campo è stato seminato a quando le colture vengono mietute. Durante questo periodo il campo è stato visitato da numerosi animali che vi hanno scavato le loro case sotterranee. Le buche che essi scavano sono difficili da vedere, grandi giusto come la ruota del carrello, e possono causare seri danni all'aliante. In più, diversi agricoltori dispongono tubature di irrigazione sul campo e tagliano le colture leggermente più in alto, lasciando i tubi al loro posto. Per questo un campo appena mietuto può nascondere insidie molto pericolose.
Più avanti nell'anno, i contadini mietono alcune colture e ne piantano di nuove, lasciandovi una maggiore scelta di campi per atterrare, ma nel periodo estivo la maggioranza dei campi contengono colture in via di maturazione o appena mietute, e i campi coltivati di fresco possono mancare del tutto. In tal caso non resta che il campo appena mietuto, tenendo a mente i pericoli che può nascondere.
Una cosa interessante è che le buche naturali, o quelle scavate dagli animali più grossi sono spesso visibili nel campo sorvolandolo da una certa quota, ma spariscono alla vista quando vi trovate più bassi nel circuito di atterraggio, nascoste dalle stoppie, e potreste non essere più in grado di evitare ostacoli che in precedenza avevate notato.
Dunque, marrone è il miglior colore, seguito dal verde chiaro delle colture ancora giovani e dal verde-giallastro del campo mietuto da poco. Un campo di colore verde scuro contiene probabilmente colture già troppo alte per atterrarvi con sicurezza.
Inoltre, il colore del campo deve essere uniforme. Zone più chiare o più scure indicano quasi sicuramente che il campo non è pianeggiante, dal momento che i punti più bassi raccolgono maggiore umidità e le colture vi crescono più rapidamente. Lo stesso vale per i campi nei quali le colture ancora non sono cresciute, dove zone di colore marrone chiaro o scuro indicano terra asciutta o umida, e quindi rialzi o avvallamenti. Macchie circolari verde scuro o marrone scuro indicano quasi sicuramente delle pozze di drenaggio, e devono essere evitate. Le macchine agricole non riescono a falciare le colture troppo vicino alla recinzione, lasciando quindi una striscia di colore verde scuro lungo quest'ultima.

Ostacoli
Finora abbiamo elencato diversi fattori che pesano sulla scelta del campo, e ne discuteremo diversi altri : è impossibile ordinarli per importanza, dal momento che ciascuno di essi è ugualmente importante. Se comunque dovessi dare la priorità ad uno su tutti, direi che la presenza di ostacoli è il fattore più importante da considerare nella scelta del vostro campo, ed anche quello che i piloti spesso sottovalutano, e che più spesso compare nella valutazione degli incidenti di fuori campo.
Un ostacolo ha un effetto di dieci volte la sua altezza. Se effettuate il finale sopra un albero di trenta metri all'estremità del campo, questo ridurrà la lunghezza utile del campo di almeno trecento metri. Nei corsi di atterraggio fuori campo con il motoaliante, si sceglie un campo molto lungo, circa otto-novecento metri, con un alto ostacolo ad una estremità. Il pilota esegue un circuito di atterraggio, e prende nota del punto in cui l'aliante avrebbe toccato terra, dopodiché si prende quota, ed è spesso impressionante valutare dall'alto quanta parte del pur grande campo è risultata inutilizzabile a causa dell'ostacolo in testata. Ci si sposta quindi su di un campo senza ostacoli, lungo appena 150 metri, e durante l'avvicinamento ci si rende subito conto di quanto sia invece facile atterrarvi.
Un ostacolo ha un effetto tanto grande perché dobbiamo superarlo con un certo margine di sicurezza, ed in genere tendiamo ad ampliare ulteriormente questo margine. Dobbiamo anche sorvolarlo con una velocità di sicurezza, ed ancora tenderemo ad usarne più del necessario. Appena superato l'ostacolo, poi, in genere si incontra aria più calma, che tenderà a far galleggiare l'aliante ancora più a lungo. L'effetto combinato di tutto ciò è che l'ostacolo ci porterà via più campo di quello che normalmente ci aspetteremmo.
Un'ostruzione che è presente in ogni campo è la recinzione. Anche se dall'alto non la potete notare, dovete assumere che essa sia presente in tutti i campi. Oltre alla recinzione ci possono essere linee elettriche o telefoniche, i cui cavi risultano invisibili, ma non così i piloni e spesso le ombre che essi tracciano sul terreno, le quali nel tardo pomeriggio, quando è più probabile che stiate atterrando, possono essere molto lunghe e facili da scorgere.
Ogni edificio, per piccolo che sia, potrebbe avere dei cavi che vi arrivano, magari tesi tra gli alberi, ogni strada anche sterrata potrebbe avere un cavo elettrico che la fiancheggia : i cavi elettrici sono la mia maggiore preoccupazione quando devo atterrare in un campo, e se non doveste ricordare nient'altro di questo articolo, rammentate almeno :
EVITARE GLI OSTACOLI !

Pendenza
Ogni pilota sembra sapere che bisogna sempre atterrare in salita, indipendentemente dalla direzione del vento. Una pendenza che risulti visibile dall'alto è molto più accentuata di quanto crediate. Atterrare in salita è sempre conveniente, e quando posso io lo preferisco : il rullaggio è brevissimo, e l'aliante si ferma quasi subito, anche se atterrate con il vento in coda. Il rischio di fare danni urtando un ostacolo non visto è quindi assai minore. Tuttavia, se la pendenza è particolarmente accentuata, l'aliante potrebbe tornare indietro dopo essersi fermato.
Comunque, se una pendenza o un'ondulazione è visibile in volo, vi posso assicurare che essa è molto peggiore di quanto sembri !
Atterrando in salita, assicuratevi di arrivare più veloci per poter sollevare il muso dell'aliante più in alto del normale, e aspettatevi che esso perda velocità molto più in fretta che atterrando in piano. Inoltre c'è un'illusione ottica quando atterrate in salita che vi potrebbe indurre a toccare terra più corto di quanto abbiate deciso, per cui prendetevi un punto di mira ben dentro al campo.

Quale campo scegliere ?
Quando vi sono diversi campi a disposizione, quale si deve scegliere ? Alcuni piloti si focalizzano su una determinata caratteristica, e tralasciano le altre : per esempio, sapendo che il marrone è il colore più indicato, prendono in considerazione solo i campi marroni. Oppure esaminano solo i campi grandi, o quelli senza ostacoli. Bisogna invece imparare a prendere in considerazione tutti questi fattori e scegliere il campo con le caratteristiche generali più favorevoli.
Ad esempio, ci potrebbero essere un campo marrone, uno verde chiaro ed uno giallo-verdastro. Il primo è molto corto. Il secondo ha un colore irregolare, a chiazze. Il terzo è molto lungo, ma con alti ostacoli all'ingresso. Senza sapere altro, la scelta migliore in questo caso potrebbe essere quest'ultimo campo.
Ho effettuato centinaia di atterraggi fuori campo senza mai neppure il minimo graffio all'aliante : un atterraggio fuori campo può essere esattamente come un normalissimo atterraggio in aeroporto, tranne che per il pericolo dei cavi elettrici. Bisogna sempre controllare con estrema attenzione la presenza di cavi !

Dove non atterrare
- I campi sportivi delle scuole nascondono molti pericoli, ma soprattutto un atterraggio qui scatena spesso le reazioni degli abitanti della zona, preoccupati per la sicurezza dei propri bambini, anche se al momento il terreno non era frequentato.
- I giocatori di golf non sono molto disposti a ridere di un aliante parcheggiato nel bel mezzo del loro percorso.
- Alcune colture sono molto preziose, come il tabacco, o sono piantate su monticelli di terra, come il cotone, o ancora vengono irrigate con canalizzazioni profonde, specie durante i mesi più asciutti.
- I proprietari di campi nella zone intorno ad un club di volo a vela importante, dove si svolgono spesso gare, spesso hanno subito danneggiamenti alla loro proprietà da parte di piloti e/o squadristi maleducati e sconsiderati : potete aspettarvi di incontrare un agricoltore molto nervoso, che comprensibilmente non aspetta altro che di pareggiare i conti con il primo pilota che gli capiti a tiro.


Cosa fare trovandosi di fronte ad un proprietario arrabbiato
Per prima cosa, tentate di cambiare l'immagine che egli ha di una parte della comunità volovelistica cercandolo voi per primi, senza che sia lui ad accorgersi che un aliante è atterrato nella sua proprietà.
Mostrate un sincero interesse per la sua proprietà e le sue colture, e dite subito che pagherete ogni danno, per piccolo che sia.
Siate gentili con la sua famiglia, scattate delle foto dei bambini seduti nell'aliante ed annotatevi l'indirizzo per potergliele inviare, in modo da far loro ricordare a lungo questo eccitante avvenimento.
Spiegate al proprietario come intendete rimuovere l'aliante causando il minor danno possibile, e fategli notare quanto poco abbiate danneggiato le sue colture nell'atterraggio.
Dimostrategli gratitudine per la fortuna di aver trovato il suo bellissimo campo, che vi ha permesso di salvarvi la vita e di evitare danni sicuri al vostro aliante.
Ammirate il suo trattore ed i suoi macchinari agricoli moderni ed efficienti, o complimentatelo per l'eccellente aspetto del suo bestiame.
In tutti i miei atterraggi fuori campo, non ho mai avuto il minimo problema, ma presto o tardi mi accadrà di incontrare il più irascibile, irragionevole e duro agricoltore del mondo. Molto probabilmente minaccerà di non lasciarmi portar via l'aliante, o di chiamare la polizia. La polizia, in realtà, è il vostro migliore alleato : prima verrà chiamata e meglio sarà. Offritevi di chiamare voi stessi le autorità, per dimostrare di volervi affidare ad un arbitro imparziale.
Informate l'agricoltore che l'aliante è coperto da assicurazione per qualsiasi danno causato alla sua proprietà, e che egli verrà risarcito dalla compagnia. Prendete nota di tutte le informazioni necessarie alla denuncia.
In presenza della polizia, informate l'agricoltore che se vi impedisce di rimuovere l'aliante, sarete costretti a lasciarlo dove si trova, perché non avete scelta, ma in tal caso sarà sua responsabilità qualsiasi danneggiamento che il mezzo dovesse subire, e la compagnia assicurativa lo perseguirà per questo. Sicuramente l'ufficiale di polizia comprenderà il vostro ragionamento, e tenterà di convincere il proprietario del campo a lasciarvi portar via l'aliante, e questi lo farà, per quanto malvolentieri.
Ciononostante, scattate lo stesso le foto dei suoi figli nell'aliante, e magari, per natale, inviate all'agricoltore un calendario di volo a vela, come atto di ringraziamento simbolico : ricordatevi che, per quanto a diritto, siete voi ad aver invaso l'altrui proprietà, ed un comportamento civile, educato e responsabile è doveroso.

Quote di decisione
Esistono degli importanti limiti di quota per prendere decisioni che dovreste usare nel compiere un volo di distanza.
Primo, non tentate mai un tale tipo di volo in presenza di basi nube inferiori ai 1000 metri sul terreno: con così poca quota, le possibilità di un atterraggio fuori campo aumentano drasticamente. In effetti, la maggior parte dei siti di volo a vela hanno condizioni molto migliori di queste durante la maggior parte della stagione, ed è meglio scegliere un giorno con 1500-2000 metri di base per i primi voli di distanza.
In volo, se vi trovate a scendere a 1000 metri sul terreno, dirigetevi verso una zona dove siano disponibili dei campi per atterrarvi.
Intorno ai 600 metri, tenete sott'occhio un certo numero di campi apparentemente buoni, e cercate una termica senza allontanarvi.
A 350-400 metri, dovete aver già scelto il campo. Sorvolatelo nella direzione dell'atterraggio, mantenendo presente un campo alternativo nel caso scopriate un ostacolo improvviso in quello nel quale vorreste atterrare.

Il circuito di atterraggio
Il circuito di atterraggio per un campo dovrebbe avere quattro lati : il primo nella stessa direzione in cui atterrerete, sopra il campo, un lato perpendicolare, il sottovento e la base, seguita dall'avvicinamento finale.
A 300 metri circa di quota, dovreste iniziare questo circuito rettangolare sorvolando il vostro campo ed osservando attentamente gli ostacoli, la pendenza, e la natura del terreno o delle colture. Dovreste inoltre capire la direzione del vento dal vostro scarroccio.
Potreste, però, non essere in grado di volare tutto attorno al campo, magari per aver mal giudicato la vostra quota, ed esservi trovati più bassi di quanto pensavate. Nell'atterrare fuori campo, aspettatevi una certa difficoltà nel giudicare la vostra altezza sul terreno, e mentre compiete il circuito, state particolarmente attenti alle indicazioni visive che possono aiutarvi, e siate pronti ad alterare la rotta per portarvi in sottovento ad una quota ragionevole. A volte è necessario tagliare gli angoli del circuito rettangolare o addirittura tagliare a metà il campo per arrivare al sottovento alla giusta altezza.
Quando vi trovate in sottovento, al traverso del punto in cui intendete toccare terra, dovreste essere a circa 150 metri di altezza. A questa quota avete a disposizione tutte le vostre facoltà di giudizio visivo : le dimensioni di oggetti familiari, la percezione degli angoli e della profondità, che divengono accurate solo al di sotto di questa altezza.
I 150 metri, però, dovranno essere aumentati in presenza di vento forte o turbolenza.
Ricordatevi che l'altimetro è lo strumento meno affidabile che possedete : dovete abituarvi a giudicare la vostra quota facendone a meno.
Spesso è possibile apprezzare la propria altezza con grande precisione usando il metodo dei 45°. Scegliete un punto a terra che si trovi ad un angolo di 45° rispetto a voi, e quindi giudicate la distanza di questo punto da un punto direttamente sotto al vostro aliante : la vostra quota sarà uguale a questa distanza.

Campi alternativi
Quando scegliete la zona per un atterraggio fuori campo, cercate possibilmente un'area con più campi a disposizione. Quando riducete la scelta a uno o due campi specifici, cercate sempre di pensare a cosa fare se doveste scoprire un impedimento improvviso nel campo scelto.
Non sempre è possibile avere due campi a disposizione, ma spesso esiste un posto alternativo dove atterrare. Mentre ispezionate con cura dall'alto il vostro campo, cercate di controllare anche l'alternativa.
Se il campo principale dovesse improvvisamente presentare un pericolo, non mettetevi nella situazione di spostarvi in fretta verso un altro campo che potrebbe averne uno anche peggiore ! Il vostro campo l'avete scelto tra altri vicini, che sono stati scartati perché evidentemente avevano qualche caratteristica che non vi piaceva. Spesso è meglio affrontare un pericolo conosciuto che cambiare campo all'ultimo momento e trovarsi a dover fronteggiare un ostacolo anche più difficile. Inoltre, uno spostamento improvviso per portarvi su un campo diverso può esporvi a gravi rischi se doveste manovrare l'aliante in modo pericoloso, o al di là delle vostre capacità di pilotaggio.


Un'altra situazione abbastanza tipica è quella che si presenta quando le alternative per atterrare sono diverse, e tutte ugualmente buone. Alcuni piloti tendono a posporre il più possibile la decisione, e finiscono per ritrovarsi molto bassi senza la possibilità di compiere un circuito corretto.
Nella maggior parte dei club è in uso un circuito sinistro per l'atterraggio, così, anche atterrando fuori campo, dovreste compiere un circuito sinistro. Cercate sempre, per quanto possibile, di effettuare le manovre che vi sono più familiari.

La velocità nel circuito
Durante il circuito di atterraggio, dovete usare la stessa velocità che impieghereste nelle stesse condizioni sul vostro aeroporto abituale. In realtà, dovete cercare di effettuare un circuito il più normale possibile per quanto concerne tutti i parametri di atterraggio.
La velocità ideale è quella di minima discesa, più metà velocità del vento, più un margine per l'eventuale turbolenza. In genere si tende a volare troppo veloci durante i circuiti di atterraggio fuori campo.

Il sottovento
Quando siamo sottoposti a tensione nervosa, si tende a stare il più vicini possibile a qualsiasi cosa ci dia sicurezza. Durante un atterraggio fuori campo, la sicurezza è rappresentata dal campo stesso, perciò la maggior parte dei piloti ha la tendenza a compiere il circuito più accosto al campo di quanto non si faccia nei normali atterraggi in aeroporto.
Se il lato di sottovento viene percorso troppo vicino al campo, non avrete spazio per effettuare un tratto di base sufficientemente lungo, e potreste dover compiere solo una virata di 180° per allinearvi al finale. La base è probabilmente il lato più importante di tutto il circuito di atterraggio, non solo fuori campo. In un lato di base ben fatto, avete la possibilità di regolare la vostra altezza usando i diruttori o avvicinandovi o allontanandovi leggermente dal campo, se necessario. Quando siete in sottovento, dovreste vedere il campo sotto un angolo non superiore a 45°, meglio ancora sarebbe 30°. La cosa importante è capire che l'essere troppo vicini vi impedisce di percorrere un tratto di base corretto, limitando così di molto le vostre possibilità di correzione della quota.

La virata base
Probabilmente l'errore più comune che i piloti fanno quando atterrano fuori campo è di virare in base troppo presto. Questo li posiziona per la base ed il finale più in alto di quanto si dovrebbe, costringendoli ad usare tutti i diruttori, e magari una scivolata per mettere l'aliante a terra. Talvolta essi si ritrovano talmente alti che risulta impossibile atterrare nel punto prescelto, e sono costretti ad atterrare più addentro al campo, o peggio, sono tentati di compiere una pericolosissima virata di 360° in finale per perdere quota !
Questo succede perché l'istinto di conservazione ci dice di non allontanarci troppo dal campo durante il sottovento, tanto da temere di non riuscire a raggiungerlo nel finale.
Molti di noi per eccesso di prudenza tendono così a commettere l'errore opposto e si trovano in difficoltà ad effettuare una discesa abbastanza ripida per posare l'aliante nel punto previsto.


Le virate
Durante un atterraggio fuori campo succedono molte cose, e sarete sottoposti ad un certo livello di stress. Ci sono molti fattori di cui dovrete tenere conto, ma durante le virate in base ed in finale, durante quei pochi secondi che impiegate per compierle, non c'è niente di più importante che mantenere il filo di lana assolutamente al centro !
Una delle cause più frequenti di incidenti gravi in aliante è uno stallo o vite a bassa quota: se state attenti a mantenere il naso dell'aliante basso ed il filo di lana al centro, è impossibile entrare in stallo o peggio in vite durante queste manovre.

Dove atterrare
I piloti meno esperti dovrebbero sempre atterrare al centro del campo più grande disponibile. Un pilota più navigato può decidere di atterrare più vicino ad un confine del campo per rendere il recupero più semplice, ma con estrema attenzione, dato che un imprevisto qualsiasi potrebbe portarvi ad atterrare oltre i confini del campo stesso!
Un pilota agli inizi dovrebbe sempre scegliere l'opzione più sicura e tranquilla. Non esponetevi a rischi inutili. La fatica di un recupero un po' più lungo è ben poca cosa in rapporto al dover attendere mesi durante la migliore stagione mentre il vostro aliante viene riparato dei danni che avete causato.

L'atterraggio
L'obiettivo è quello di toccare terra con la minor energia possibile, in modo che l'aliante percorra la minima distanza al suolo. Una rullata anche di soli pochi metri più lunga può voler dire l'urto con una roccia, o un fossato, e quindi un danno. La velocità al momento di toccare terra deve essere la più bassa possibile, e questo significa un atterraggio lento, a muso sollevato, con la coda che tocca per prima.
Quando atterrate normalmente al vostro aeroporto, allenatevi sempre a questo tipo di presa di contatto col terreno. Osservate i piloti più esperti, e vi renderete conto che essi atterrano sempre così. Sono i piloti meno attenti e meno sicuri che atterrano con la coda alta ed il muso dell'aliante basso sul terreno. Osservate la pancia di un aliante, e capirete a che genere di pilota appartiene !
Infine, resistete alla tentazione di lasciar correre l'aliante a terra per avvicinarvi al cancello del vostro campo : presto o tardi vi succederà di entrare in un fosso o di urtare una roccia nascosta.

Il bestiame
Le pecore sono pericolose : si fanno prendere dal panico, e corrono qua e là tutte eccitate. Potreste decidere di atterrare in un grande campo con pecore ad una estremità, scegliendo l'estremità opposta, ma le pecore vi vedranno, e improvvisamente ve le ritroverete dappertutto.
I bovini sono creature curiose. Si raccontano tante storie al loro riguardo, ed io mi ricordo un atterraggio che ho effettuato tre campi più in là di un branco abbastanza grosso di bovini. Quando sono tornato all'aliante dopo aver trovato il proprietario del campo e fatto la telefonata alla mia squadra di recupero, era circondato da centinaia di vacche ! Hanno guardato e leccato, ma non hanno danneggiato niente.
I cavalli spesso sono animali preziosi, e se spaventati o eccitati possono correre e magari ferirsi. I proprietari di cavalli, dal canto loro, se eccitati possono correre e ferire voi !
Infine, se vedete una vacca tutta sola in mezzo ad un campo, probabilmente si tratta di un toro ferocissimo !



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