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ROTTA ALL'OVEST

Il 25 giugno, ci ritrovammo, Siggi Kier ed io, all'Engadina.. Siggi aveva portato il suo Ka-6E da Innsbruck, ed io il mio M-100 Italiano da Varese sino al Bergell. Eravamo seduti all'ombra di un pino immenso, che frusciava al soffiare del vento di valle, e tracciavamo dei percorsi sulla carta delle Alpi. Facevamo dei piani di volo a lunga distanza.
Quando si vola in questo paradiso aereo che costituisce il Bernina, ci si sente veramente nel cuore delle montagne. Ed a giusto titolo poiché questa valle, la più alta delle Alpi, è contornata da larghi massicci che la proteggono. Il suo clima conserva tutta la sua purezza e la sua freschezza, ma ci si trovano tuttavia le termiche, In tutte le direzioni, stretti passi aprono al pilota una strada verso nuove avventure. Vento del Maloia ed ascendenze di pendio, sorvolo dei versanti sino alla cima Bianco ed onda di Föhn, a sud ed a nord... : per dedicarsi a tutte queste gioie del volo a vela, una sola estate non può bastare.
Ma Siggi ed io ci eravamo promessi di incominciare. Vogliamo metterci in rotta verso Ovest, passare al di sopra delle Hautes Montagnes del Ticino e dal passo del Gottardo discendere nel Vallese. Eccoci in procinto di studiare dei nuovi percorsi. Il 29 giugno, un anticiclone alpino in corso di formazione ci offre la nostra prima possibilità. La volta celeste sopra le Alpi è di un blu intenso. Alle 8, l'ultimo bollettino meteo di Zurigo batte sulla telescrivente : pressione crescente in quota, vento nullo, gradiente di temperatura da 0,6 a 0,8 buone termiche. Decidiamo per un andata e ritorno a Brig, ai bordi del Rhône.
M. Risch, il capo pilota di Samedan sempre pronto ad aiutarci, ci fa un buon servizio. Hangar Willi apre già le pesanti parte dell'Hangar degli aerei. Fred Wissel, l'albergatore pilota di St. Moritz, è già sul posto, come convenuto. Son Maule arancio, un aereo potente che atterra sui ghiacciai, ci sgancia vicino ai versanti rocciosi di Samedan, sopra cui si trovano i primo cumuli. E' poco prima delle 12.
Lungo il pendio scosceso della valle alta, la termica è regolare e forte. L'M-100 sembra fatto per volare in montagna. Più stringo la spirale, più questo sembra piacergli. La raffica ascendente solleva brutalmente il timone di profondità e devo tenere saldamente la barra. Mentre Siggi si infila nella stretta valle del Bever, io costeggio i pendii sud sopra le piste di sci che lasciano delle tracce bruno chiaro intorno al Piz Nair, scendendo verso Ovest.
Sul versante est scosceso del Julierpass, delle termiche potenti si innalzano dai scisti. Qui, salgo in spirale sino alle nubi, e posso così ammirare in tutta libertà il gioco brillante dei colori, tra queste conferisce una bellezza magica la luce abbagliante del sole che bagna l'Engadina, i suoi ghiacciai, i suoi laghi e le sue foreste. La mia rotta mi conduce ad ovest, a sud del lago che sfavilla presso lo Julierpass. La base piatta dei cumuli si trova a qualche centinaia di metri sopra le cime delle montagne più vicine.

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Nel paradiso volovelistico dell'alta Engadine
Ricordo di un giorno d'estate sopra il passo dell'Umbrail


A partire dal Piz Curvèr, continuo sino al Gelbhorn, a 3440 metri di quota, l'aria calda si solleva dai fianchi scoscesi e scistosi della montagna. Ora, lontano in basso, vedo allontanarsi il passo stretto del Rhin posteriore e la Via Mala. Tra il Bärenhorn ed il Grap Grisch, le basi dei cumuli arrivano a 3600 metri di quota. La corrente ascendente è tra i 2 e i 3 m/s.
Noi non tardiamo molto per trovare tali condizioni di volo. Avanziamo veloci, salendo e scendendo, qui o la, con qualche virata, sempre bene al di sopra al crinale principale delle Alpi Occidentali. Al passo di Lukmanier metto in rotta sud ovest e mi dirigo verso l'Alto Ticino sorvolando il corso superiore del Ticino. A nord come a sud delle Alpi. L'aria oggi si presta perfettamente al volo di distanza, dai due lati del crinale. Qui, nel sud, delle strade di cumuli brillanti si allineano sopra le cime, quando dall'altro lato, al passo del Furka, il cielo è ancora di un blu limpido. E' il primo giorno del nuovo anticiclone che ci mostra il suo volto.
Al Monte Basodino, l'M-100 passa sull'estremità della Val Formazza, tutta fessurata, poi al Blinnenhorn a 3300 metri di quota ; dopo un lungo traversone sopra vaste distese di neve, si infila nella depressione della valle del Rhône. Sono le 14 e 10 ed il sole del pomeriggio si riflette sul deserto di ghiaccio dei giganti del Berner, molto vicini. Picco contro picco, dal Bassin dell'Aletsch sino al Schreckhorn ed al Hühnerstock lungo la Grimselstrasse, questa è una fantastica scenografia di montagne. Qui sopra, il Rhône ancora vicino alla sua sorgente schiuma nel verde smeraldo dei boschi.
Volo verso il passo del Sempione costeggiando il versante sud della valle. Al di sopra dei pendii rocciosi del Bettlihorn, la corrente ascendente fa salire il variometro. In qualche giro in spirale, raggiungo i grossi cumuli della cima. Poco avanti ore 13, giro sopra Brig, la grande città che si stende nella valle del Vallese superiore. La strada e la ferrovia partono da qui verso sud, passando per uno dei più bei passi delle Alpi e per un immenso tunnel di 18 km di lunghezza.
La vista sulla catena del Vallese è superba. E' qua che il nostro prossimo volo dovrà portarci. Dal Bettlihorn, costeggio il passo d'Abrun di nuovo verso la faccia sud del Monte Basodino. Le strette grondaie che formano le valli del Ticino superiore si ricongiungono qui nel silenzio più perfetto. Innumerevoli laghi sono sparsi nelle depressioni. Questo universo granitico di montagne è scosceso e freddo. Oggi le termiche si staccano dai piedi delle montagne, coperte di boschi. Cumuli brillanti coronano i profili aguzzi di roccia, sopra i nevai di questo inizio d'estate.
Arrivo sino al Cristallina poi sino alle cime ovest del circo di Airolo passando sopra la stretta valle di Sambucco. A 3800 metri di quota, sorvolo senza la minima difficoltà il massiccio centrale, passando a tutta velocità da un cumulo all'altro. Sopra la valle alta di Andermatt, la strada si stende lontana, sino nel Massiccio del Glarn ed al Tödi.
Dopo il decollo ho perduto Siggi di vista. Lui conosce bene la strada sopra l'Oberalp ed il Furka poiché è qui che ha fatto i suoi primi voli da pioniere, le prime grandi distanze dal Tirolo alle Alpi Occidentali. E' certamente andato a nord rispetto a me. Nel Ticino, io mi sento a casa mia. E' una giornata che attira parecchi piloti di Varese nelle montagne. Alla radio sento Adele Orsi e Roberto Manzoni. Stanno facendo un grande triangolo tra l'Ortler ed il Gottardo e si scambiano impressioni entusiaste.
Sopra il lago di Piotta, spiralo sino al plafond e dirigo l'M-100 a 140 km/h verso est, sopra il Pizzo Lucomagno, verso il versante scosceso dell'Olivone. Qui il sole brucia sulle rocce chiare. La base del grande cumulo è grigia come la pietra, e gonfia per la termica.
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Jochen von Kalckreuth

 

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Rotta ad ovest, al livello del Piz Curvèr
Dal passo dell'Oberalp al Galenstock

 

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Sul ghiacciaio del Mont-Blanc
Arrivando da sud al Dachstein

 

 

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