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KRONFELD ON
GLIDING AND SOARING
The story of motorless human flight
By
Robert Kronfeld

Tradotto dall'inglese da Giancarlo Bresciani

Capitolo III

IL TEMPO PORTA DELLE RISPOSTE
(Time brings the answer)

Poche delle prove dove l'uomo ha osato tentare hanno richiesto tale dura sopportazione come la soluzione dell'arcano del volo. Alcuni sperimentatori hanno fatto calcoli, altri hanno costruito macchine, un terzo gruppo ha studiato pesi e dimensioni. In tanti si avvicinarono molto al lungamente ricercato traguardo del libero volo ; solo alcuni in realtà riuscirono a salire in aria. Ma i loro successi furono principalmente raggiunti se non con sistematiche ed empiriche congetture sino ad Otto Lilienthal che ha posato la prima pietra di quei chiari fondamenti quali sostegni per edificare la scienza del volo di oggi. Egli è lo spirito che muove i nostri giovani volatori nel tentare la scalata dal fondo delle montagne, per riconoscere dal successo dei suoi ottimi emuli come forte fosse la sua ispirazione. Lasciamo Wilburn Wright parlare di lui :

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6. Otto Lilienthal, the "Father of Soaring Flight"

"Herr Otto Lilienthal sembra essere stato il primo uomo che davvero ha realizzato che il bilanciamento era il primo e non l'ultimo dei grandi problemi in relazione con il volo umano. Cominciò dove altri smisero, e così risparmiò le molte migliaia di dollari che avevano prima di allora solitamente speso nel costruire e collaudare costosi motori per macchine che erano incontrollabili quando provate. Egli costruì un paio di ali di una misura adeguata a sostenere il proprio peso, e usò la gravità come suo motore. Questo motore non gli costava niente per incominciare, e non richiedeva costoso carburante mentre lavorava, e niente aveva da inviare in officina per le riparazioni. Aveva un solo aspetto negativo, tuttavia, che sempre insisteva per le stesse condizioni sotto le quali lui voleva lavorare. Questo faceva sì che l'uomo doveva prima portarsi con la sua macchina in cima ad una collina e volare verso il basso con il maggiore possibile avanzamento. Senza adeguarsi a queste condizioni, la gravità serviva non meglio di un cavallo impuntato, che non vuole assolutamente spostarsi. Sebbene Lilienthal avesse capito che le condizioni erano piuttosto dure, malgrado ciò le accettò finché girarono a suo favore ; ed in questo modo fece più di duemila voli, in alcuni casi atterrando in un punto a più di mille piedi distante dalla luogo di partenza. Altri uomini, senza dubbio, molto prima avevano pensato di provare un simile piano. Lilienthal non solo lo pensò ma lo fece ;

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7. One of the numerous Hanghing Gliders built by Lilienthal.

After his initial experiments with single-decker gliders, Lilienthal achieved better result with the double-decker type.

e così facendo, probabilmente diede il più grande contributo alla soluzione del problema del volo come non era mai stato fatto da nessun altro. Dimostrò la realizzabilità delle attuali prassi dell'aria, senza le quali il successo è impossibile. Herr Lilienthal fu seguito da Mr. Pilcher, un giovane ingegnere inglese, e da Mr. Chanute. Pochi altri avevano costruito macchine, ma pressoché tutto ciò che ha un reale valore è dovuto agli esperimenti condotti sotto la direzione di questi tre uomini menzionati."
Wilburn Wright e suo fratello Orville certamente hanno conseguito un successo di rinomanza mondiale, e non dobbiamo omettere di registrare qui i nomi di Herring in America, Ferber in Francia, ed Etrich e Wels in Austria.
Otto Lilienthal è nato il 23 maggio 1848 in una piccola città tedesca, la sua famiglia discendeva da vecchi antenati Svedesi che si erano stabiliti in Germania prima della Riforma. Suo padre era un commerciante ; dopo la sua prematura scomparsa la previdente madre allevò i suoi figli scrupolosamente e riuscì a forza di duro lavoro ed oculate economie a dare ad entrambi i ragazzi una educazione scolastica superiore. Il figlio Otto mostrava un talento tecnico, ma, come accade a molti grandi uomini, i suoi progressi a scuola erano mediocri. Il suo speciale talento, tuttavia, cominciò a manifestarsi nell'adolescenza, quando si costruì un paio di ali artificiali. Era un pericoloso esperimento. Quindi senza timore nei rischi, si mise in movimento, ebbe un duro lavoro per far fronte agli insegnanti, che non potevano capire altro che il considerarlo "un insensato capriccio," che esponeva al ridicolo quell'allievo che dava così un'opportunità per essere preso in giro. Solo in privato alla luce della luna di notte poté trovare l'opportunità di provare le sue ali ed assaggiare il primo salto nell'aria.
A sedici anni, Lilienthal entrò Nella Scuola Tecnica a Potsdam, dove studiò per diventare uno scultore. All'inizio fu un diligente e premuroso allievo, ma presto trovò i suoi studi poco pratici per la sua passione ed intraprese volontariamente il lavoro in una fabbrica di macchine. Le sue ricerche tecniche, tuttavia, quasi ebbero un finale disastroso quando una incubatrice che i fratelli avevano fatto come regalo per il compleanno della loro madre, prese fuoco.
La sete del giovane Lilienthal per lo scoprire fu ora risvegliata, ed all'età di diciannove anni studiò di meccanica. Il danaro era scarso per lui e per il fratello, ma non se ne rammaricavano e facevano uno studio speciale sull'arte di vivere senza cibo. Essi si spartivano la casa con un vetturino... affamati e parsimoniosi.
Durante questo periodo, le loro aspirazioni per il volo non furono dimenticate, ma per tutte queste sofferenze fecero pochi progressi. Non potevano che procedere in salita occupandosi di ali che battevano l'aria, basandosi su misure e ricerche di altri, tutto il lavoro che ne dipese, fu incorretto.
Eppure il motto dei Lilienthal fu : "L'arte del volo non può e non deve essere per sempre ricusata dal genere umano."
Le loro ambizioni entrarono in conflitto con la lotta per il pane quotidiano. Quando ebbe ventuno anni, Otto ottenne il permesso dalla polizia di Berlino di circolare per le strade di Berlino stessa con un veicolo che aveva inventato, e con il quale un uomo poteva muoversi per mezzo di pedali, ma il successo finanziario che si aspettava da ciò non si materializzò, col modello sperimentale poteva solo muoversi forzatamente lungo le affollate strade e con grande fatica. L'affitto della baracca nella quale lavoravano si dimostrò troppo per le risorse dei due fratelli, così che dovette vendere miseramente, ma nella sua battaglia per l'esistenza Lilienthal si dimostrò un genio versatile. Costruì macchinari per miniera, segnali navali, e brevettò una scatola di costruzioni per bambini, con cui conquistò popolarità.
Nel 1886 inventò una caldaia a vapore che porta a tutt'oggi il suo nome. Perfino diventò proprietario e manager di un teatro, e nei suoi tentativi di promuovere spettacoli economici per le masse aggiunse alle sue esperienze quella del fallimento. Brevettò un gioco di lettura, una macchina calcolatrice ed una vite di sicurezza. Chiunque abbia pensato che la vita e la fame possano aver sconfitto Otto, fu ampiamente in errore ;il brevetto per una carrucola a cinghia finalmente portò compratori e danaro ; gli anni passarono ed a quarantatré anni Lilienthal aveva almeno raggiunto un punto in cui si era sistemato per gustare la vita come un normale benestante, imprenditore e padre di famiglia.
Ma lui era ancora sotto l'incantesimo dell'idea che lo ispirava come lo scolaro, di trentadue anni prima. Nel 1892 Lilienthal ritornò con tutto il vecchio entusiasmo (ma ora armato di conoscenze tecniche) al suo preferito hobby per il quale sacrificò tutti i suoi sudati guadagni.
Nel giardino della sua casa aveva una tavola elastica, alta tre piedi, la mise nel prato, con cui decollava nella sua prima macchina e solo dopo che aveva acquisito esperienza attraverso centinaia di prove alzò il suo punto di partenza gradualmente sino a sopra i sei piedi. Da questa altezza escogitò come planare sopra l'intero prato.
La macchina volante che usava era senza coda, aveva una superficie misurata di cinquanta piedi quadrati e pesava quarantaquattro libbre. Assomigliava alle ali aperte di un pipistrello, il pilota penzolava liberamente nel mezzo con le braccia allungate poste in due supporti ammortizzati attaccati al telaio. Le mani stringevano una barra trasversale. Quando era in aria, allungava le sue gambe da sinistra e destra, muovendole avanti ed indietro, e abilmente inclinava la posizione del corpo. Con questi cambi del centro di gravità cercava di mantenere lui e la macchina sempre nella giusta posizione. Egli poteva volare completamente bene, quando non c'era vento, ma se una brezza si sollevava, le case dei vicini causavano parecchi vortici. Di conseguenza l'impaziente ingegnere si spostò in un posto solitario.
La prima serie di accurati esperimenti di planate veleggiando era conclusa. Lilienthal ora si rese conto che doveva aumentare la velocità e fare più interessanti decolli volando in un vento più forte. Da una collinetta alta trenta piedi egli percorse volando duecento quaranta piedi - otto volte la distanza dell'altezza del suo punto di partenza.
Anche la mancanza di adeguate elevazioni vicino a Berlino non lo preoccupavano, Due anni dopo dall'inizio dei suoi primi esperimenti edificò una baracca su di una altura, ma fu costretto a costruire una macchina che poteva essere smontata per poterla trasportare e ricoverare.
Lilienthal ora univa i risultati di tutte le sue esperienze in una nuova grande macchina, con la quale volava dal top di una collina tra duecento e duecentocinquanta piedi vicino a Rathenow. La cui superficie era di centocinquanta piedi quadrati, e partì nel modo più semplice correndo col suo apparato contro vento ; quando le ali si mossero abbastanza velocemente cominciarono a portarlo ; salì in aria, e cominciò a planare. Benché si fosse mosso, come lui stesso ci raccomandava , con estrema cautela, l'incidente ad un certo punto accadde. Dalla fatale fine fu salvato dall'effetto stabilizzante della coda che aveva appena aggiunto alla macchina. E' sorprendente come lui mai perse il dono dell'auto controllo, anche nelle più difficili situazioni, e fu perciò capace di registrare le seguenti impressioni :
"Una volta, in un volo planato che era iniziato dalla più alta quota il mio corpo con le braccia protese si è trovato in una posizione nella quale il centro di gravità si era spostato troppo lontano indietro, ero così sbilanciato che mi fu impossibile riportare le braccia ancora in avanti. Come mi trovai ad una quota di sessantacinque piedi ed una velocità di circa cinquanta nodi all'ora l'apparato, che era pesantemente caricato di dietro, puntò su ancora più su, ed alla fine (a causa della accelerazione) fu scagliato in alto verticale nell'aria. Disperatamente mi tenni forte, vedendo solo il cielo blu chiazzato da bianche nuvole, ed aspettando da un momento all'altro che la macchina ritornasse giù per finire i miei esperimenti di planate, forse per sempre. Improvvisamente, tuttavia, smise di salire e cominciò a cadere all'indietro ; muovendosi in corte curve circolari con la coda orizzontale che era ora inclinata verso l'alto, sino a che girò oltre così lungamente che si mise in verticale sul suo muso e si cacciò giù con me perpendicolarmente direzione terra da una quota di sessantacinque piedi. Pianamente cosciente, con le braccia e la testa in avanti, ancora tenendomi fortemente alla macchina, precipitai sull'erba verde. Sobbalzai, urtando, a terra disteso col mio aliante. L'unica conseguenza negativa di questo incidente fu una ferita superficiale nel lato sinistro della mia testa, che ho sbattuto contro l'intelaiatura, e con il polso sinistro slogato. L'aliante come non si poteva credere, era completamente integro. Entrambi, la macchina ed io siamo stati salvati dall'elastico tappeto a cui fui guidato da una speciale "Provvidenza", che avevo da poco attaccato davanti alla macchina. Questo tappeto, era fatto di salice, che si era frantumato in pochi, singoli pezzi che si erano piantati un piede profondi nel terreno, così che hanno potuto essere estratti dal terreno solo con difficoltà." Per mezzo di prove su prove Lilienthal acquisì molte conoscenze.
Aveva speso la sua intera fortuna e molte energie su questa idea ; aveva costruito una collina artificiale alta cinquanta piedi, che gli era costata più di 250 sterline solo di manodopera. Là provò il suo primo biplano, sul quale aveva sistematicamente lavorato per diverso tempo, avendone preventivamente provate le possibilità con una serie di modelli in carta, e la sua pazienza fu ampiamente ricompensata, per la stabilità di questo nuovo modello dimostratasi eccellente.
Fu fantastico come all'età di (quasi ndr) cinquant'anni, Lilienthal continuava a costruire nuove macchine volanti con immutato entusiasmo. Nel 1889 pubblicò un libro intitolato Uccello Vola così la Fondazione dell'Aeronautica (Der Vogelflug als Grundlage der Fliegekunst ndr), in cui, dopo aver ricordato le sue considerazioni sugli uccelli che aveva osservato in aria, incominciò a narrare le sue proprie esperienze. Costruì diversi apparati con i quali sperimentava con differenti tipi di superfici, come risultato di esatti calcoli egli cominciò a rendersi conto della vitale importanza del profilo, di curvatura delle ali che sono in generale uso oggi.
Nessuno che abbia studiato il libro dove descrive i suoi esperimenti può non rimanere sorpreso dal successo che costruì da questi semplici fondamenti. Da parola all'idea che lo ispirò con un poema, nel quale una cicogna dice all'umanità :

"Ma se tu desideri, come noi fluire
Galleggiando nelle correnti del vento, l'estasi di conoscere
Del volo dell'aria i vasti domini,
Osserva l'innalzamento delle nostre ali, misura il nostro potere,
Impara a conoscere la pressione dell'aria che ci porta su in volo
E così studia il movimento dell'estremità alari
Quindi prova a scoprire le forze che ci portano,
Quando le tue estremità alari sono percosse dall'intangibile aria,
Nel lungo stabile volo mentre noi girovaghiamo.
In noi tu studierai l'intento della creazione
E nel tuo spirito può la conoscenza essere inviata
Per risolvere il difficile arcano tu rifletterai."
Non solo Lilienthal fece esperienza per risolvere l'arcano ; agì su questo. Con macchine largamente inferiori alle nostre combinò molto di più di quanto noi chiediamo ai candidati per il Brevetto di Iniziazione al Veleggiamento di oggi. Nelle colline di Rhinow egli compì voli di più di mille piedi, e frequentemente salì sopra il suo punto di partenza. Al tempo dei suoi più che perfetti voli lui semplicemente poteva alzarsi dalla cima della sua collina con una forte brezza, e nel punto più alto del suo volo oscillante rimaneva sopra in alto per un considerevole tempo, così che, mentre volava, lui poteva gridare istruzioni ai fotografi sotto, circa la migliore posizione dalla quale scattare.
"Tutto il tempo mi sentivo completamente sicuro così che potevo volare oltre se inclinavo un po' da una parte, facevo un movimento circolare o permettevo a me stesso di pilotare nel vento. Il vento stesso aveva la tendenza di produrre questi movimenti, così che il mio principale scopo in aria era di impedire di essere sbattuto intorno a destra o sinistra, per questo avevo capito che, dalla collina dalla quale ero partito e che si estendeva dietro e sotto di me, potevo molto facilmente incappare in uno sgradevole contatto se provavo a girare."
Il padre del volo veleggiato poteva anche descrivere le bellezze dei suoi voli con ardenti parole e continuando la sua lettura :
"E' difficile trasmettere a quelli che non hanno mai provato questo genere di volo planando qualche idea reale sul fascino del suo ondeggiante movimento. Le profondità sopra cui voi dondolate perdono il loro orrori quando conosci dall'esperienza come con sicurezza puoi contare sulla forza di sostentamento dell'aria. La graduale arrampicata di queste salite nell'aria abitua l'occhio ad una visione corretta del paesaggio che si distende di sotto. Quella fastidiosa sensazione che assale l'alpinista che posa i suoi piedi in scivolosi passi sul ghiaccio in una stretta cresta in montagna od in un ghiaione sopra certi ingoianti abissi spesso sciupa il godimento di una stupenda vista, a chi si sente assillato da diversi pericoli annidati intorno a lui, ed alcuni di questi potrebbero portare a fatali conseguenze. Il disagio della vertigine non opprime chi volando si affida interamente all'aria, che gli da il senso della nostra forza, perché non solo ci separa dagli abissi ma ci sostiene mentre ci volteggiamo sopra. Chi veleggia con le sue ampie ali, rimuove ogni contatto da qualsiasi cosa che non sia l'aria, alimentato solo dalla brezza che, obbedendo alla benché minima pressione si presta alla sua volontà, subito perdendo tutto il pensiero di pericolo per una straordinaria sensazione di sicurezza... e tale muoversi veleggiando è una ricca ricompensa per tutte le fatiche per raggiungere la necessaria abilità, per questo che è l'indescrivibile piacere di dondolarsi alti nell'aria sopra gli assolati luoghi collinosi, liberi dalla folla , liberi dal rumore, cullati solo da una dolce musica, come quella dell'arpa Eolica, che la brezza estrae dai tiranti della macchina."
Più di mille voli veleggiando erano già stati effettuati quando, il 19 agosto 1896, successe l'irreparabile nelle solitarie colline di Rhinow che strapparono questo eroico pioniere del volo dal suo lavoro. Volle provare un apparecchio motorizzato che si era costruito. Siccome il motore a benzina era ancora troppo pesante, la macchina era alimentata con acido carbonico compresso. Nessuno conosce esattamente cosa accadde. L'unico spettatore, il vecchio assistente di Lilienthal, solo affermò che l'apparato improvvisamente sbandò su in aria e cadde a terra con il suo pilota. Si pensò ad alcuni errori nel nuovo metodo di costruzione e senza dubbio qualche incertezza da parte del pilota furono la causa di questa tragica fine.
Il giorno dopo la caduta Lilienthal morì a causa delle sue serie ferite. La sua intera vita fu vissuta nello spirito delle sue ultime parole : "I sacrifici devono essere fatti."
A Lichterfelde, un sobborgo di Berlino, dove l'intrepido apostolo del volo a vela fece i suoi primi voli, nel suo stesso giardino, un monumento è eretto in memoria di questo lottatore verso il cielo. Sopra vi sono incise le profetiche parole di Leonardo da Vinci :
"Il grande uccello artificiale verrà un certo giorno preparato per il suo primo volo sulla sommità di una collina. Riempirà l'universo di stupore e tutti registreranno la sua fama. Ed il nido dove l'uccello nacque sarà glorificato per sempre."

 

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