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Pellegrinaggio alle origini del volo a vela

----------di Gil ROY----------

E' sul pendio della Wasserkuppe che tutto è verosimilmente incominciato. Il luogo non vive per questo nel passato: i mercanti del tempio hanno saputo fare del volo a vela un affare fiorente.


E' selvaggia e percorsa da valloni come i Vosgi, ma è la Rhön, ad un centinaio di chilometri a nord est di Francoforte. Sulle facciate delle case come nelle cartoline illustrate, i gerani sono di un rosso vivo. Qui i campanili sono aguzzi e nella piazza dei paesi c'è sempre un'aquila in bronzo con le ali dispiegate, pronta ad involarsi, gli artigli piantati in un globo. La vita trascorre, tranquilla e senza scossoni, come le strade dalle larghe curve che stagliano con tratti bianchi il paesaggio di un verde profondo.
E poi, dominante lo scenario dall'alto dei suoi 950 metri, c'è la Wasserkuppe che viene visitata come l'Izoard od il Galibier nel mese di agosto. I turisti salgono da una parte per poi scendere dall'altra, si fermano per fare raffreddare il motore dell'automobile famigliare, prendere una fotografia ricordo e comprare dei souvenir. Ma a differenza dai grandi colli alpini, la tappa qui e di più di una semplice formalità turistica; è una sorta di pellegrinaggio.
Qui, alla Wasserkuppe, Wolfang Klemperer ha dimostrato che gli alianti devono seguire i principi di base degli aerei se vogliono volare. Nello stesso periodo e nel medesimo luogo, ha liberato il volo senza motore dal pendio scoprendo le termiche. Ma se questi progressi determinanti non sono che il risultato dei tentativi più o meno eroici intrapresi dopo il 1909 e ripresi nella più grande discrezione dopo la Prima Guerra Mondiale, queste colline non sono solamente un alto rilievo dell'epopea eroica del volo a vela: la Wasserkuppe appartiene alla storia della Germania e ciò prima di tutto per quello che rappresenta agli occhi dei tedeschi così che questa montagna figura nei programmi di tutti gli organizzatori di viaggi tedeschi. Essa è diventata un passaggio obbligato perché è qui , tra le due guerre, che la Germania ha avuto l'impressione di ritrovare la sua dignità prima dell'umiliazione del Trattato di Versailles. Ed è qui tutta l'ambiguità dell'infatuazione che continua a suscitare questo luogo appartato. Non sono solo degli alianti che i turisti vengono a vedere evoluire. Essi vogliono ricordare.
Così se la motivazione dei primi folli volanti della Rhön che ripresero le sperimentazioni dei gioiosi entusiasti della prima ora, poteva essere colorata di patriottismo, non è stata altro, per quell'epoca, più che nobile. Ma il contesto non tarderà a precipitare sotto l'ascesa del nazismo. A partire dalla metà degli anni trenta, infatti, Hitler, ufficialmente nell'impossibilità di possedere un esercito, trasformerà il movimento volovelista in una formidabile impresa clandestina di formazione di piloti di guerra. Sui pendii della Wasserkuppe, il romanticismo è massacrato a colpi di nazionalismo.
Da allora, i ricordi si succedono con il medesimo gusto amaro. Ma inevitabile è constatare che la conoscenza del volo a vela e le prestazioni degli alianti hanno fatto un balzo spettacolare in avanti. Tutto quello che era ancora da scoprire era senza riserve. L'immaginazione ribollente degli ingegneri ha dato vita alle macchine più folli, che ancora oggi, sorprendono per la loro audacia. Ma tutte sono segnate, sulla deriva, dalla stessa croce nera.


La Rhön, altopiano storico-volovelistico e turistico

Sessanta anni più tardi questo emblema sordido continua a turbare le coscienze. Sotto la rotonda del museo della Wasserkuppe, dei collezionisti vergognosi hanno tentato di ritoccare alcune fotografie d'epoca grattando molto maldestramente dei cliché. Per un certo periodo il volo a vela fu confiscato ai volovelisti, inutile negarlo.
E molto malignamente lo si potrà dire per quello che vengono a cercare qui, i 50.000 visitatori, che ogni anno, oltrepassano le porte del museo. Per i volovelisti e gli appassionati delle cose dell'aria, niente da dubitare: gli scopi sono chiari. Al centro della rotonda, su una superba struttura in listelli incollati (leggi parquet ndr), una ventina di alianti leggendari è presentata in un perfetto stato di conservazione. Tutto all'intorno, la storia della Wasserkuppe si sviluppa (a corona sul lato esterno ndr), confondendosi con quella del volo a vela. Non un eroe, non un record mancano all'appello.
Il museo esiste dal 1970, ma è stato trasferito, in questa struttura moderna costruita appositamente per questo scopo, il 28 agosto 1987. E' costato 1,2 milioni di DM (4,3 MF) e vive oggi senza sovvenzioni. E' orgoglioso anche di avere ricevuto la visita di Neil Armstrong al ritorno dalla sua spedizione lunare. L'astronauta, venuto a fare le sue compere alla Glasflugel, aveva fatto una deviazione alla Wasserkuppe.
Da allora la specialità culinaria del "Peterchens Moonfahrt", uno dei quattro ristoranti della Wasserkuppe, è il filetto Neil Armstrong: del vitello all'orzo ed ai germogli di bambù. Il piatto è servito con dei funghi e della béarnaise (una salsa densa al burro ed alle uova ndr), da una giovane ragazza venuta dall'Est. Una volta di più, la Wasserkuppe è riacciuffata dalla storia: dopo il peggio, questa volta è per il meglio.
Sino a poco tempo fa, il filo spinato (leggi la cortina di ferro ndr) passava ai piedi della Wasserkuppe. Oggi non resta che una profonda ferita larga un centinaio di metri che attraversa il paesaggio, intervallata regolarmente da posti di osservazione in muratura. Ci vorranno degli anni prima che la vegetazione cancelli queste tracce disonorevoli. Sulla Wasserkuppe, gli americani hanno fatto fagotto. Le spie hanno staccato le grandi orecchie elettroniche della stazione d'ascolto. Le apparecchiature gli alloggiamenti e le recinzioni con punte a mo' di erpice costituiscono ormai una curiosità in più.
Dopo l'apertura della frontiera tra le due Germanie, il massiccio della Rhön è diventato un eldorado per tutti i giovani rurali che vivevano nei villaggi al di la del vecchio confine. L'avevano sognato in segreto e poi il grande giorno è arrivato, al di là di tutte le speranze. I più fortunati hanno trovato un impiego come camerieri nei bar o le ragazze come colf negli alberghi della zona. La maggior parte vive di conseguenza più o meno diretta, nell'indotto del volo a vela sul turismo locale.
Da questo punto di vista la Wasserkuppe, è un luogo unico al mondo. Qui è nell'aria l'odore delle patate fritte e delle salsicce di Francoforte e nessuna cartolina illustrata non mostra altro che alianti. Nei negozi di souvenir, i gadget si acquistano a migliaia come in qualunque altro luogo turistico. Alla Wasserkuppe, come alla torre Eiffel, il cattivo gusto paga. Dal fermacarte al portacenere, gli alianti e l'emblematica aquila della Wasserkuppe sono congiunte per sempre: ci sono anche dei magnifici modellini e dozzine di libri sul volo a vela con il rammarico per le illeggibili note in tedesco. Gli alianti sono dappertutto: nel logo della Rhön Bier, sull'insegna del fornaio o nella pubblicità del salumiere. Difficile sfuggire, ed è molto gradevole! Qui, il volo a vela, è una realtà quotidiana.
I turisti passano delle ore seduti in testata pista a vedere andare e venire gli alianti ed i traini. Le panchine sono prese d'assalto dagli anziani che scendono sfiniti dai pullman climatizzati. I quattro club presenti su questo altopiano hanno solo da raccogliere il profitto di questa manna turistica organizzando con un realismo stupefacente una vera e propria industria del battesimo dell'aria. Questa piccola impresa che non conosce la crisi si poggia sullo sfruttamento ottimale di sei aerei trainatori. Che portano dei confortabili incassi alle associazioni (vedere di seguito).


La gestione dei traini

Mentre in Germania più della metà dei lanci si fa col verricello, sulla Wasserkuppe questo sistema è marginale: 908 verricellate nel 1993 contro 25.000 decolli, la grande maggioranza delle partenze si fa di dietro ai quattro Robin DR 400 ed ai due Morane-Saulnier (MS 893 ed MS 235). E questi aerei trainatori, sono venduti ai volovelisti a circa 4,50 DM al minuto e sono una importante fonte di reddito per i club. Con 400 battesimi venduti ogni anno, sono circa 200 ore di volo, il club di Poppenhausen realizza, da solo un giro d'affari-battesimi di 70.000 DM (sono circa 250.000 F). I battesimi rappresentano il 50% del totale delle ore effettuate dai traini della scuola che totalizzano 700 ore ciascuno per anno. Vendendo a 180 DM (circa 650 F) la mezza ora col DR 400 (tre passeggeri), la scuola può così rinnovare i suoi traini ogni quattro anni. Questa industria del battesimo è una fortuna insperata. Certo, la legislazione la rende possibile, ma risponde innanzi tutto ad un senso commerciale acuto. I turisti sono dei consumatori che vanno trattati come tali... ed in particolare vanno fatti volare quando l'hanno deciso e non quando il traino è libero. Questa attività necessita di una grande elasticità che si riferisce in particolare agli avvolgitori dei cavi di cui sono dotati i traini. Questo dispositivo permette di alternare traini e battesimi con la più grande efficacia senza perdita di tempo, ed in sicurezza.

 


I club della Wasserkuppe

Il club di Poppenhausen (2.500 abitanti) è il più attivo dell'altopiano. E' anche in un certo senso il club dei dipendenti della Schleicher. E' formato da 45 membri attivi che realizzano una media di 1.000 ore di volo per anno su di una dozzina di alianti. Una dozzina di istruttori volontari forma una media da 3 a 4 allievi per anno.
Fulda è il principale agglomerato della regione. Annovera 80.000 anime e tre club di volo a vela di cui uno ha base alla Wasserkuppe, operativo unicamente a fine settimana. E' l'unico ad utilizzare un verricello. Possiede quattro alianti ed un "Rallye" MS 235. Forma da 2 a 3 allievi all'anno.
Gersfeld è un piccolo comune situato ai piedi della Wasserkuppe. Il club possiede quattro alianti ed un motoaliante G 109, così come un DR 400. Questa associazione subappalta il complesso della formazione scolastica.
Il club degli "Oldtimer" fa volare cinque alianti d'epoca (K2B, "Rhönlerche", SG38, Habicht e Baby Grunau). Utilizza un traino "Flamingo". I collezionisti fanno rivivere i grandi istanti della Wasserkuppe organizzando dei decolli con l'elastico sul vecchio pendio.
Con i suoi tre istruttori stipendiati, la Segelflugschule utilizza per la formazione tre biposti (ASK 13 e due ASK 21), due motoalianti (SF 25 C ed ASK 16) ed una flottiglia di monoposti andando dal Ka 8 all'ASW 24 passando per un Ka 6B e due ASK 23. In funzione delle sue necessità, può mettere in linea il materiale di alcuni club, in particolare a livello del traino.
La Wasserkuppe vola Schleicher. Logico! Dal Ka 8 all'ASH 26, passando per il motoaliante ASK 16, tutta la gamma del costruttore di Poppenhausen è presente ed i due motoalianti Grob G 109 ed i "Bergfalke" ed i "Discus" sembrano persi in mezzo a questa vetrina esclusiva.

 

L'aquila della Rhön è capitalista

Questa è una finalità caratteristica dei volovelisti tedeschi che si manifesta dopo più di settanta anni anche attraverso la scuola della Wasserkuppe. Che funziona sotto forma di una società in cui gli azionisti sono i club di questo altopiano. E' in certo senso il loro sub appaltante in materia di formazione visto che sarebbe uguale se i club avessero al loro interno, i loro propri istruttori non retribuiti e potessero quindi assicurare una formazione a minor costo, la grande maggioranza degli allievi passa per la scuola. Più rapidi sono i corsi, prima ritornano alle loro associazioni d'origine. Dopo il 1923, la Scuola ha funzionato così con la soddisfazione di tutti. Ha anche conosciuto le sue ore di gloria come la Wasserkuppe, vive l'ora della riunificazione, avendo reclutato, due anni fa, il suo nuovo capo pilota all'Est .
Dopo la caduta del muro, Michael ha abbandonato a Berlino la sua uniforme della Luftwaffe Germania-Est ed è venuto a proporre i suoi servigi all'ovest. E' così che si è ritrovato alla testa della scuola. 34 anni, ha già totalizzato 9.000 ore di volo di cui 4.500 in aliante. Sotto le sue ali, la Segelflugschule della Wasserkuppe accoglie ogni anno, tra marzo ed ottobre, 500 stagisti venuti da ogni angolo della Germania e sforna una quindicina di brevetti.
Come in Francia, il volo a vela subisce un abbassamento di livello e gli allievi non sono più così numerosi. Per cercare di arrestare il fenomeno, la Segelflugschule ha lanciato l'anno scorso, per la prima volta nella sua storia una formula promozionale che consiste in un forfait (10 ore di volo e 40 traini) a 1200 DM (4300 Franchi circa), e da canto suo, Michael è una punta di questa iniziativa. Anche in volo, il suo telefono portatile non smette mai di suonare; dal posto posteriore del suo ASK 21 fissa i suoi appuntamenti! Tutte le Cassandre che avevano parlato dell'incapacità dei Tedeschi dell'Est d'integrarsi nel sistema capitalista, si devono ricredere. Quanto a Michael, per lui, la riunificazione è una storia passata.
Nel presente, ci sono le 3.000 ore di volo che effettua la scuola sotto la sua direzione. Dopo anni, gli alianti hanno abbandonato la faccia sud ovest della Wasserkuppe. Da un maggior tempo ancora, non decollano più con la fune elastica e ugualmente il verricello non è utilizzato che occasionalmente, unicamente con il vento da ovest. I quattro club preferiscono la comodità del traino, utilizzando sei macchine "made in Francia" (DR 400) e "Rallye". Sull'altopiano della Wasserkuppe, ci sono due piste in salita verso ovest, una di 1.000 metri in erba, l'altra di 400 metri in duro, sono tracciate e sono utilizzate per la 06 per il decollo e per la 24 per l'atterraggio.
In totale, tra i club ed i privati, una cinquantina di alianti sono di base nel cuore della Rhön (vedi foto). Effettuano 25.000 decolli all'anno per 5.000 ore di volo. E tutto questo non è evidentemente di gradimento per gli ecologisti che vorrebbero scacciare gli alianti; la Wasserkuppe è il gioiello del parco naturale protetto della Rhön. Per cercare di riportare i verdi al silenzio, i volovelisti hanno equipaggiato tutti i loro aerei del kit completo antirumore. Ma qualunque cosa facciano non è mai a sufficienza. Il braccio di ferro è iniziato e gli ecologisti non rinunceranno al loro progetto di allontanare il volo a vela. La minaccia è presa seriamente.
In questo fine di secolo, gli alianti volano alto e lontano dalla montagna di origine. Il pendio appartiene ormai ai delta, ai parapendio ed a tutti quelli che volano "liberi", a contatto fisico degli elementi. I modellisti se ne sono, pure appropriati. I modelli in scala che fanno volare qui sono con qualche eccezione le repliche fedeli degli alianti della leggenda, quelli che nelle medesime correnti ascendenti hanno scritto le più belle pagine della Wasserkuppe.
Ma è anche e sempre in queste stesse medesime correnti portanti che i prototipi di Alexander Schleicher fanno i loro primi voli. E' in effetti ai piedi della Wasserkuppe che dopo il 1928, lo spirito fecondo degli stregoni della Rhön ha dato i natali alle macchine più straordinarie, quelle che allontanano senza tregua i limiti del volo a vela che si pensavano tuttavia definitivi.
La Wasserkuppe è il tempio del volo a vela. Ma potrebbe essere ancora troppo presto perché i volovelisti si addormentino sugli allori. Quando avranno esplorato tutti i cieli del pianeta, essi ritorneranno qui dove tutto è iniziato e faranno allora della Wasserkuppe il loro santuario.

 


A. S. Schleicher

Il piccolo villaggio di Poppenhausen è annidato ai piedi della Wasserkuppe. La fabbrica A. Schleicher è costruita sul fianco di una collina, all'uscita del borgo. La cima degli alberi, ne supera la facciata con le sue "A" ed "S" intrecciate. L'impresa è diretta da Edgard Kremer, il genero di Alexander Schleicher, il falegname della Rhön, quello stesso che vinse il concorso della Wasserkuppe nel 1928 e creò di conseguenza un piccolo laboratorio per la costruzione di alianti.
Schleicher è oggi il più vecchio costruttore del mondo. Occupa 126 stipendiati e la sua produzione mensile varia tra 10 e 12 macchine in sei versioni: ASK 21 (uscito nel 1979 e 700 costruiti a tutt'oggi), ASW 22 (uscito nel 1981 e due esemplari prodotti in media per anno), ASK 23 (aliante di primo periodo), ASW 24 (uscito nel 1989 e 330 costruiti), l'ASH 25 (uscito nel 1986 e 200 esemplari prodotti) e l'ASH 26 (l'ultimo nato: un successo commerciale). L'ASH 27 verrà prossimamente a completare questa gamma. Gerhard Waibel è alla testa dell'ufficio tecnico. E' la "W" degli alianti Schleicher. E' soprattutto un uomo di grande qualità ed un grande pilota. Semplice e gentile, umile ed appassionato, ha fatto del volo a vela la sua vita. Dopo il 1981, è affiancato da Martin Heide. Lui è la "H" dell'ASH 25 e 26.. E' un ingegnere, un altro mago della costruzione. Ha raggiunto l'ufficio tecnico che era ancora studente.
Nell'ambito della sua tesi di laurea, Martin Heide ha dovuto realizzare le prove in volo del prototipo dell'ASW 22 che Gerhard Waibel veniva concependo. La sua carriera alla Schleicher corse il rischio di interrompersi bruscamente.. quando nel collaudo in vite con ballast asimmetrico (una sola ala piena), l'ala caricata si è aperta sotto la pressione dell'acqua ed ha fatto uscire gli aerofreni. L'aliante è divenuto incontrollabile. Il pilota ha dovuto lanciarsi.
Qualche tempo dopo questo inconveniente, mentre veniva definitivamente assunto, Martin Heide ha cominciato a parlare della possibilità di creare un biposto intorno alla fusoliera ispirata a quella del SF 31 dell'Akaflieg di Stoccarda sulla quale poteva essere montata un'ala rinforzata dell'ASW 22. E' così che il prototipo dell'ASH 25 è nato. I due ingegneri restano a tutt'oggi sorpresi per il successo commerciale riportato dal loro biposto di performance.
Gerhard Weibel e Martin Heide sono i discendenti moderni degli stregoni della Rhön che hanno fatto volare sui pendii della Wasserkuppe i primi alianti.
Oggi la concezione di una nuova macchina è un affare razionale che risponde ad uno studio di mercato, fa appello alle ricerche più avanzate condotte dagli Akaflieg e che costa più di circa 2 milioni di Deutsche Marks.


Da Vol a Voile Magazine n° 63 mars/avril 1995

Tradotto da Giancarlo Bresciani.

Sono un cliente di Schleicher, vi ho preso l'ASW 24 su cui tuttora sto volando. La prima volta che sono andato in fabbrica a Poppenhausen, la gentile e paziente segretaria di Mister Schleicher, mi aveva prenotato una stanza da Peterchens Moonfahrt sulla Wasserkuppe e grande è stata la sorpresa di trovarmi in una località così esclusiva e diversa da tutti i posti in cui si vola e dove, sino allora, mi era capitato di andare. Ogni volta che ci sono tornato, ho sempre rivissuto l'atmosfera e l'emozione che tutto quell'insieme istintivamente trasmette, persino quando in pieno novembre, sono capitato su di una Wasserkuppe, ovviamente deserta, in quel tardo pomeriggio perché ricoperta da uno strato di neve, che si era trasformato in una lastra di puro ghiaccio, spazzata da un vento tanto sgarbato quanto violento. - Ecco la Rhön selvaggia - mi sono detto. E ho voluto scendere dalla macchina per gustare meglio quella situazione così aspra, ma in realtà ho potuto rimanere solo un attimo trovandomi in una condizione di vero limite, dove tra vento e ghiaccio era problematico anche rimanere in piedi... Ora leggendo questo articolo di Gil Roy, oltre ad avere rivissuto le sensazioni proprie della Wasserkuppe, alla mia esperienza si sono aggiunti particolari a conferma del mistero e dei bisticci di questo luogo.

G.B.

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