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Come proteggersi dal fulmine

----- di Thierry Riviere -----

Temporali e lampi sono la ossessione dei montanari. Che fare per evitare di essere fulminati? Quali sono i ripari più sicuri? Il punto con Jean-Pierre Herry capo medico dell' E.N.S.A di Chamonix.Anche i più bravi od i più temprati degli alpinisti non restano indifferenti quando un temporale elettrico esplode in piena montagna. "Più ancora che sotto un tiro di artiglieria, l'uomo si sente allora abbandonato senza difese contro a delle forze incontrollabili, capaci di annientarlo in un istante. Ridotto allo stato di un animale braccato, la sua debolezza e la sua solitudine, gli appaiono improvvise nella loro immensità". Questa descrizione ricavata dai "Conquistatori dell'inutile", un'opera dello scrittore-guida Lionel Terray, la dice lunga su questi lampi tanto temuti dagli abitanti delle alte terre.Come in un film "gore"
Dopo una importante serie di incidenti e puntualmente dove i temporali si ripetono sulle cime, non è senza dubbio inutile ricordare qualche prezioso consiglio per proteggersi dal fulmine in montagna. Poiché, se gli incidenti mortali sono rari, i rocciatori e gli altri escursionisti sono tutti anche abbastanza concordi nel dichiarare al ritorno dalle loro escursioni di essere stati "divertentemente scossi" dal temporale che è loro capitato subire.
L'elenco che questi "miracolati" indicano dei fenomeni naturali precedenti il primo impatto della saetta è l'armamentario dei film gore: fuochi fatui che crepitano sulla punta delle piccozze, capelli che si drizzano sulla testa e la sensazione dolorosa d'avere la zazzera afferrata da una mano invisibile, ronzio d'api nei timpani! Tutti sintomi annunciatori dei primi schiocchi, delle prime scariche elettriche.
"La prima cosa da fare quando si parte in montagna è di informarsi sulle meteo. Ma sono ancora troppe le persone che dimenticano questa precauzione elementare, si è ancora visto recentemente con il numero impressionante di adepti di canyoning che noi abbiamo dovuto salvare intirizziti nei clues.", ricorda un soccorritore del gruppo di gendarmeria di alta montagna (P.G.H.M.) di Saint-Sauveur-sur-Tin‚e, nelle Alpi Marittime.Niente panico!
Ma se per avventura, si profila all'orizzonte l'orda minacciante di un cumulo nembo, sappiate che le zone più esposte alla folgorazione sono le cime e gli spigoli.
Ma attenzione, niente panico! L'arrivo brutale di un temporale, gli uomini del P.G.H.M. l'hanno di sovente constatato, si accompagna ad una agitazione degli escursionisti che si dimenticano soprattutto delle regole più elementari dell'avanzata in salita. Questi tentativi di fuga disordinati sono spesso coronati da costole rotte, caviglie slogate ed anche fratturate. Terribile paradosso, certi alpinisti si sono talvolta uccisi prima che i primi lampi spaccassero le cime!
Allora cosa Fare? "Un ammasso di detriti è l'ideale per proteggersi dal colpo di fulmine diretto. Una pietra o un piccolo blocco roccioso isolato, pure, possono essere utili se li si utilizza come un sedile. A condizione tuttavia che questo rifugio precario si trovi a più di un metro da ogni roccia verticale", spiega l'Antibois Jean-Pierre Herry, capo medico alla Scuola nazionale di sci e d'alpinismo a Chamonix.Un "cono" di protezione
"Meglio è ancora tenersi sotto un punto alto, a due metri circa da una parete rocciosa, da un pilone o da un albero, ma soprattutto non stare sotto le frasche. Questo è quello che si chiama il "cono di protezione" di cui il diametro al suolo è uguale all'altezza del "punto alto" scelto. Nel limite tuttavia di una trentina di metri", aggiunge l'esperto.
"Su di un terreno piano, il colpo diretto è difficilmente parabile. E' quindi raccomandato di lasciare questa zona al più presto, sapendo che una volta che il fulmine è caduto in quel settore si dispone di due o tre minuti, prima del prossimo lampo, per ricercare un rifugio", dice ancora il dottor Herry...
I luoghi più sicuri? " Si è perfettamente al sicuro in un veicolo od in una abitazione, un ovile, un rifugio di montagna a condizione di non toccare i muri, ne di tenersi al telaio di una porta o di una finestra", prosegue l'esperto.

Le grotte da evitarsi come la peste
Contrariamente a quello che si può credere, "si è ugualmente protetti su di una seggiovia, in una funivia o sotto una linea elettrica ad alta tensione, a condizione ovviamente di tenersi a distanza sufficiente dai piloni secondo la tecnica del "cono"".
In compenso, gli strapiombi rocciosi o le grotte sono da evitare come la peste. "Questi non sono dei luoghi sicuri poiché, se proteggono da un colpo di fulmine diretto, le correnti laterali sono molto potenti e potrebbero causare delle lesioni tanto più gravi che il non essere a contatto con la parete rocciosa".
Ci si deve sbarazzare di oggetti metallici in caso di temporali? La questione non è stata ancora definitivamente accertata dai medici e dai ricercatori, sicuro valutano che questi pezzi metallici, chiodi, moschettoni od altro, portati nella parte inferiore del corpo, possono favorire la creazione di un "arco di contornamento" che ridurrà la quantità di corrente attraversante i corpi.
Nel frattempo, i professionisti della montagna stimano che è meglio sbarazzarsene "A giusta distanza per poter recuperarli dopo il temporale: O dentro un sacco all'estremità di una corda se si sta scalando una parete". Visto che se sono violente, le depressioni temporalesche, accompagnate talvolta a rovesci di grandine, non durano mai più di un'ora, un'ora e mezza nella media montagna (montagne rurale).

Da LE VAR - nice-matin - Lundi 8 Ao-t 1994

Tradotto da Giancarlo Bresciani

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