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2. Siate coscienti che potreste essere costretti a seguire le linee di cresta, e che quindi la distanza volata aumenterà di conseguenza.


3. E' importante sapere che nel cuore delle Alpi, l'efficienza del vostro aliante dà una pendenza della traiettoria generalmente inferiore alla pendenza del fondovalle, il che significa che non avrete mai bisogno di dover atterrare in alta montagna. C'è sempre una via d'uscita, anche quando vi sentite in trappola. Seguite semplicemente i costoni in discesa, cercando continuamente di guadagnare o almeno mantenere la quota (se possibile), e allo stesso tempo cercate di scoprire dove si trova il campo d'atterraggio ufficiale più vicino. Ad esempio, se vi trovate in difficoltà a 2200 metri in alta montagna, dovreste essere in grado di planare da lì per almeno 25-30 km verso una valle principale, e dovreste essere ben sfortunati per non trovare nemmeno una salita in tutto il tragitto.

Foto di Aldo Cernezzi - cliccare per ingrandire


4. Costruirsi un'esperienza. Più recente è la vostra esperienza, minore il livello di stress che subite. Allenatevi a mantenere la quota in relax volando in pendio sotto il livello delle creste, è un ottimo modo di aumentare la propria confidenza.


5. Allenamento: sperimentare con attenzione le situazioni che si possono incontrare nel volo in montagna dà al pilota serio gli strumenti per godersi il volo in sicurezza.

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I tre esercizi più utili sono:
- trovare un'ascendenza in basso sul costone, sfruttarla facendo degli "otto" ed iniziare a spiralare solo quando c'è ampio spazio disponibile. Per farlo è essenziale localizzare con precisione il punto di miglior salita, e leggere l'altimetro per capire se state effettivamente guadagnando quota. In Francia si dice "planter le piolet" (piantare un paletto). Da notare che le zone di ascendenza sono generalmente piccole e strette, specie a quote basse.
- Abituarsi al cambiamento di aspetto delle pareti montuose, specie quando si vola direttamente verso di esse (vedi articolo di John Hoskins alla fine)
- Pianificare la rotta verso la montagna successiva calcolando quanta quota vi serve e scegliendo il percorso migliore. E' molto importante prefiggersi dei punti di ritorno se le cose vanno male, conoscere la posizione dei campi atterrabili e saperne a memoria l'altitudine.


N.B. settate sempre l'altimetro sul QNH, per ragioni di ossigeno e di altitudine del terreno circostante.

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3. VOLARE IN PENDIO


Il vento
Nel volo in pendio è essenziale seguire la traiettoria corretta sopra o accanto al costone. Per poterlo fare, dobbiamo avere un'idea precisa di quello che fa il vento. Il vento di gradiente in quota è diverso dal vento nelle valli. Possono avere direzioni opposte, oppure sovrapporsi amplificandosi. Il vento in valle cambia con le differenti condizioni atmosferiche, e secondo l'ora del giorno. Un fattore importante è l'intensità del vento: 15 nodi è un minimo ragionevole per fare del volo in pendio, e dobbiamo sapere quando localmente il vento è maggiore o minore di questo valore.

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La velocità
Uno dei principali - e potenzialmente e statisticamente letali - fattori di rischio nel volo in pendio è la possibilità di incontrare forti raffiche ascendenti, o ancor peggio discendenti, mentre si vola vicino al costone. Se in quel frangente non avete abbastanza velocità non solo da evitare lo stallo, ma anche da poter dirigere l'aliante lontano dalla corrente improvvisa, correte un serio rischio di urtare il costone e distruggere l'aliante, e probabilmente anche voi stessi. Volate sempre con un margine di velocità tale da garantire che, nelle condizioni che incontrerete, avete in mano un aliante manovrabile, che vi consentirà di virare rapidamente verso valle se doveste incontrare una discendenza forte ed improvvisa. Questa velocità non sarà costante, ma dovrà essere calibrata sull'intensità e la turbolenza delle termiche. Con una brezza di valle molto dolce la sera il margine può essere ridotto, ma con termiche forti e/o turbolenza può essere dell'ordine di 50-60 km sopra la velocità di stallo. State sempre allerta per una raffica improvvisa, così da reagire immediatamente e virare verso valle quasi automaticamente. Può aiutare chiedersi ripetutamente "ho un aliante manovrabile?" quando si vola vicino al pendio. Siate coscienti che in certe condizioni, come in presenza di onda, la turbolenza può essere così forte da rendere impossibile il controllo sicuro dell'aliante a qualunque velocità. In questi casi bisogna abbandonare quel pendio e spostarsi su di un altro.


Avvicinarsi e sorvolare i costoni

Non inclinate mai l'aliante intenzionalmente o involontariamente mentre vi dirigete verso il costone, livellate le ali in prossimità di esso e non avvicinatevi mai con un angolo di rotta superiore a 45°. Quest'ultima è la raccomandazione più importante perché nel caso incontraste una forte discendenza, minore l'ampiezza della virata di fuga, maggiori le probabilità di salvarvi. Convergere verso il pendio ad angolo retto può voler dire dover virare fino a 180° (di cui i primi 90° sono ancora diretti verso la roccia) per sfuggire alla discendenza. Se la decisione viene presa un attimo in ritardo potreste non averne il tempo.
Il variometro vi indica quanto è necessario volare vicino al costone. Il trucco consiste nel trovare la linea di massima energia, da qualche parte esiste, si tratta di scoprirla per tentativi. Volando in dinamica in

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